venerdì 22 agosto 2008

Il calzolaio di Benedetto XVI: "Ho fabbricato per il Pontefice due paia di scarpe per il tempo libero"


Papa: Calzolaio Di Benedetto Xvi, Consegnate a Pontefice Scarpe Per Tempo Libero

di (Alf/Gs/Adnkronos) Adnkronos

Novara, 22 ago. - (Adnkronos)

"Ho fabbricato per il Pontefice due paia di scarpe per il tempo libero. Un paio e' rosso, colore preferito dal Papa e uno bianco, su consiglio di un cardinale che ho incontrato a Roma nei mesi scorsi".
Lo afferma Adriano Stefanelli, l'artigiano novarese che realizza a mano le calzature utilizzate da Benedetto XVI.
Il Pontefice era stato definito l'anno scorso, dal magazine statunitense 'Esquire','The Accesorizer of the Year', ovvero l'uomo meglio vestito dell'anno proprio in virtu' del suo accessorio, le scarpe rosse.

"Il modello e' sempre lo stesso - prosegue Stefanelli - cosi' come il pellame utilizzato.
Ma le scarpe nuove hanno una pratica suola in gomma antiscivolo e, in piu', grazie ai lacci e ad alcune civetterie estetiche sono molto piu' grintose e sportive.
Ora il Papa potra' indossare comode scarpe fatte a mano anche nel tempo libero".
Le scarpe sono state recapitate direttamente a Bresannone prima di Ferragosto, in modo che il Santo Padre potesse indossarle gia' in occasione della sua villeggiatura estiva.
"Benedetto XVI - ricorda Stefanelli - non ha mai smesso di indossare le mie scarpe, durante gli ultimi viaggi in America e in Australia. Segno che sono comode e incontrano i suoi gusti. Per me questa e' la soddisfazione maggiore".
Proprio dopo l'ultima visita del Papa negli Stati Uniti, Stefanelli ha ricevuto una nuova commissione: un paio di scarpe identiche a quelle del Papa, ma di colore nero.
"Le calzature sono per George Bush - dice il calzolaio - si vede che le scarpe del Papa hanno fatto colpo".
Infine Stefanelli ammette che "le scarpe sono un dono da parte di una persona molto importante e molto conosciuta. Non posso dire di piu'".
Stefanelli e' l'uomo che ha fatto le scarpe anche al segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, al patriarca russo Alessio II, al nobel per la pace Lech Walesa, all'ex presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemelo e infine a Silvio Berlusconi.

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''In molti mi scrivono per averne un paio come quelle del Santo Padre''

Artigiano Stefanelli: ''Papa in Usa con mie scarpe 'made in Novara'''

Il calzolaio di Ratzinger: ''Mi sono davvero commosso nel vedere che le indossava durante la visita in America. Dal 2003 i pontefici calzano le mie creazioni''

Roma, 2 mag. (Adnkronos)

"Mi sono davvero commosso nel vedere il Papa che indossava le mie scarpe nuove, durante la visita in America. Nelle foto pubblicate dai giornali e su internet, le calzature si vedono molto bene. Hanno l'elastico nero e il profilo rosso in tessuto di caneté. Non c'è ombra di dubbio''. Lo ha detto l'artigiano novarese Adriano Stefanelli, calzolaio del Papa dal 2003.
''Mi scrivono dalla Germania, dalla Svizzera ma anche dagli Stati Uniti - racconta Stefanelli - vorrebbero un paio di scarpe come quelle del Santo Padre, ma come si fa ad accontentare tutti? Del resto, io lavoro per passione, sono un commerciante e le scarpe le confeziono nel tempo libero''. Tutto è iniziato nel 2003 quando Stefanelli guardando la Via Crucis in tv ha visto Papa Wojtyla malato e sofferente. Allora, ha spiegato, mosso da commozione ha sentito di dover fare qualcosa per alleviare il dolore del Papa.
''Mi comportai d'istinto - racconta il calzolaio papale - e mettendo a frutto gli insegnamenti di mio papà Antonio, gli confezionai un paio di pantofole in morbida pelle rossa. Ed è così che i Papi hanno iniziato a indossare le mie realizzazioni''.
''Alla morte di Giovanni Paolo II - ha aggiunto Stefanelli - il segretario particolare di Sua Santità mi chiese se volevo continuare a realizzare le scarpe anche per Benedetto XVI. Ovviamente accettai entusiasta, significava che il mio lavoro era molto apprezzato''.
Stefanelli, che continua a confezionare le scarpe nel tempo libero, ha consegnato al Papa i nuovi modelli lo scorso 20 febbraio. Accanto alle scarpe tradizionali, l'artigiano ne ha realizzate un paio con le iniziali di colore rosso acceso, quasi bordeaux. Una sorpresa che ''il Papa ha particolarmente gradito - dice Stefanelli - Ha voluto guardarle e riguardarle, le ha toccate più volte, mi ha ringraziato, era visibilmente felice. Anche se ovviamente, durante la sua visita in America ha indossato le calzature tradizionali, quelle senza iniziali, certamente più sobrie ed essenziali, come nello stile del Papa''.
Prossimo impegno, fa sapere Stefanelli, a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce, dove una nota catena alberghiera ha deciso di esporre le scarpe del calzolaio papale nelle hall dei suoi alberghi. Stefanelli vive e lavora a Novara ma è nato a Tuglie, nel leccese, e lì ha vissuto i suoi primi anni di vita imparando il mestiere dal padre. Ora confeziona le scarpe per i vip ma al Papa Stefanelli preferisce regalarle.

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giovedì 7 agosto 2008

La visita del Papa in Val Badia: la gioia di Don Irsara ed il cesto di funghi...


IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG

IL PAPA A BRESSANONE: TUTTI I VIDEO E LE FOTO

Evento preparato soltanto in 24 ore

Don Irsara esulta «Grande giornata»

BRESSANONE.

Pire Irsara, padre Verbita e custode della casa natale di San Freinademetz, è stato per così dire il padrone di casa in occasione della visita del Papa di ieri.
«Una grande emozione», come racconta lui stesso, che ha accompagnato Benedetto nella visita alle tre stanze della casa: «Il Papa era molto interessato alla vita del Santo ma anche all’architettura di questa casa di contadini. E un’altra cosa che lo ha molto colpito è che qui ci sia stato in visita il primo cardinale cinese, Thomas Tien, nel 1963. D’altra parte il dialogo con la Cina è molto importante per il Santo Padre».
L’intera giornata «è stata una vera festa per tutta la valle, con una grande partecipazione. Tutti qui si sono mossi in fretta, in 24 ore è stato predisposto tutto al meglio. Tutti, dal Comune ai volontari, vanno ringraziati». Anche dal punto di vista della sicurezza la giornata si è svolta senza inconvenienti, anche per il lavoro di poliziotti e carabinieri arrivati da Bolzano, Bressanone, San Candido, Brunico e Brennero. In campo anche agenti della gendarmeria vaticana. Il Papa è arrivato a Oies a bordo di un elicottero dell’esercito, scortato da uno della polizia. Di ottima organizzazione e di «giornata storica per la valle» parla anche il sindaco di Badia, Ugo Dorigo.

© Copyright Alto Adige, 6 agosto 2008

Cesto di funghi come regalo

Originale dono della titolare della locanda

OIES.

L’ultimo regalo, papa Benedetto XVI l’ha ricevuto sulla strada del rientro verso l’elicottero che lo avrebbe riportato a Bressanone. Irene Pedratscher, nonostante la sua locanda, l’unica a Oies, sia stata presa d’assalto fin dalla mattina dai pellegrini e dai fedeli in attesa dell’arrivo del Santo Padre, non ha mai rinunciato all’idea di poter fare un regalo al Pontefice.
Lo racconta lei stessa: «Inizialmente, sapendo che il Papa è bavarese, avevo pensato di preparargli apposta delle “Weisswurst” con birra Weizen. Poi mi sono resa conto che sarebbe stata un’impresa impossibile».
E allora «ho pensato che un cesto di porcini dei boschi di Oies, freschi di giornata, sarebbe stato un dono altrettanto gradito e più facile da recapitare. Devo dire grazie al personale della Polizia, che ha fermato la Mercedes del Papa consentendomi di consegnargli personalmente il dono. Ma non chiedetemi cosa ha detto. Ero troppo emozionata, so solo che ci siamo salutati in tedesco e che mi ha regalato un rosario». (adp)

© Copyright Alto Adige, 6 agosto 2008

sabato 2 agosto 2008

Un quadro per il compleanno di Don Georg


IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG

IL SEGRETARIO

Un quadro per il compleanno di Georg

BRESSANONE.

Mercoledì scorso padre Georg Gänswein, il segretario privato di Papa Benedetto XVI, ha celebrato il suo 52esimo compleanno. I dettagli dei festeggiamenti all’interno del Seminario Maggiore, chiaramente, non sono noti, ma ciò che è certo è che il rettore dell’Istituto teologico accademico, don Ivo Muser, ha voluto recapitargli un presente come segno di riconoscenza, di stima e di amicizia da parte di tutta la Chiesa brissinese, regalandogli un dipinto ad olio.
Il quadro raffigura una veduta antica di piazza Duomo ripresa da piazza Vescovado, è stato realizzato da un artista germanico, e poi acquistato anni fa dal titolare della bottega d’arte «Kompatscher», situata a due passi dal cancello che delimita il confine con il Seminario Maggiore.
Martedì mattina don Ivo Muser si è recato nel negozio dove era esposta la tela che aveva già scelto giorni prima, se l’è fatta impacchettare ed il giorno successivo l’ha regalata al segretario del Papa. Un omaggio semplice, che servirà a padre Georg Gänswein per conservare un ricordo della sua prima vacanza a Bressanone con il Pontefice.

© Copyright Alto Adige, 1° agosto 2008

venerdì 1 agosto 2008

I «bianchi» di Novacella acquistati dal Vaticano ma non per il Papa che è notoriamente astemio (Gasperina)


IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG

La curiosità

I «bianchi» di Novacella acquistati dal Vaticano

Riccardo Gasperina

BOLZANO

Tra i fornitori di vini del pontefice c'è anche la cantina dell'Abbazia di Novacella. Ieri infatti è giunto presso l'Abbazia l'ordine di acquisto di circa 50 bottiglie di vino da recapitare al Seminario maggiore.
Negli ambienti vaticani c'è chi ricorda che il pontefice non beve vino se non in rarissime occasioni; e soprattutto che si limita esclusivamente a vino dolce. Ma il pontefice è praticamente astemio e sarebbe solito bere aranciata.
Dunque, le circa 50 bottiglie di vino sarebbero state ordinate, sempre secondo voci di corridoio, per gli uomini dello staff vaticano ma non per il Papa. Tra i vini presenti nell'ordine vi sono i bianchi Gewürztraminer, Kerner, Sylvaner e Müller Thurgau. Intanto l'abate di Novacella Georg Untergassmair sorride alla richiesta di notizie su una visita papale alla splendida abbazia: «Sarebbe una grande gioia per noi se venisse a trovarci, e siamo anche pronti ad accoglierlo, ma è in vacanza — afferma l'abate — ed è importante che possa riposarsi: noi rispettiamo la sua esigenza di riposo.
Non c'è niente di ufficiale e, se ci sarà una visita, sarà spontanea e non programmata». Untergassmair conosce già Ratzinger che ha incontrato a Roma nell'89, durante un soggiorno al Camposanto Teutonico in Vaticano.
«Mi parlò di Bressanone — ricorda il religioso — dove si trova tra amici, si ricordava del sacrestano del duomo, so che da queste parti si sente a casa».

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 31 luglio 2008