tag:blogger.com,1999:blog-23538505939237308722024-02-21T14:36:06.517+01:00Curiosità su Papa Ratzinger - Benedetto XVIIn questo blog vengono segnalate curiosità e "chicche" sulla straordinaria figura di Papa Ratzinger.
Il materiale contenuto in questo blog è a disposizione di chiunque, a fini di consultazione, documentazione, ricerca e studio. Esso non ha scopo di lucro e non è un prodotto editoriale. Buona navigazione.Robertahttp://www.blogger.com/profile/01754005630267595615noreply@blogger.comBlogger210125tag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-31295854380830527052009-10-15T11:46:00.003+02:002009-10-15T11:47:24.343+02:00Tromba d'aria a Roma: rovesciate le sedie in Piazza San Pietro<a href="http://media.panorama.it/media/foto/2009/10/13/4ad439115e399_normal.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 520px; height: 377px;" src="http://media.panorama.it/media/foto/2009/10/13/4ad439115e399_normal.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><em><strong>Maltempo: morti e feriti. Tromba d'aria a Roma</strong></em><br /><br />13/10/2009 - Un'ondata di maltempo si è abbattuta ieri su tutta l'Italia, con un drastico abbassamento delle temperature e venti fortissimi che hanno flagellato pressoché tutte le regioni, provocando quattro morti. Forti disagi anche nella tendopoli dell'Aquila e nei collegamenti marittimi, con l'affondamento di un peschereccio a Giulianova, in provincia di Teramo.<br />Tromba d'aria a Roma.<br /><br />Nella foto le sedie rovesciate dal gran vento in Piazza S. Pietro a Roma.<br /><br />(Foto: Ansa)Robertahttp://www.blogger.com/profile/01754005630267595615noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-57982647870136599582009-07-24T16:31:00.001+02:002009-07-24T16:33:19.609+02:00Il Laboratorio di restauro arazzi in Vaticano: Quando trama e ordito creano un'opera d'arte (Gori)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhsb9aQadMfucIRDOZuQss1CfrWbbxnxa1aoF3Un3xP1u6tys8X4Qz0C_0GEmlapWqB5ao-evCcsRhf6HTq0UfK1IQSlvogpxAOMXqqhl7CHvgbOGykP-UwITWxjWt4E8OcgfdEe71Tzw/s1600-h/arazzo.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 312px; height: 224px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhsb9aQadMfucIRDOZuQss1CfrWbbxnxa1aoF3Un3xP1u6tys8X4Qz0C_0GEmlapWqB5ao-evCcsRhf6HTq0UfK1IQSlvogpxAOMXqqhl7CHvgbOGykP-UwITWxjWt4E8OcgfdEe71Tzw/s400/arazzo.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5362034719309719378" /></a><br /><strong>Il Laboratorio di restauro arazzi in Vaticano </strong><br /><br /><em><strong>Quando trama e ordito creano un'opera d'arte </strong></em><br /><br />di Nicola Gori <br /><br />Trama e ordito: due elementi ormai entrati anche nella letteratura con significati simbolici diversi. Riportandoli alla loro origine, richiamano l'abilità e la maestria degli artigiani che danno vita ai tessuti. Se vi aggiungiamo lo stile e la creatività degli artisti e le imponenti dimensioni, otteniamo gli arazzi. Al loro restauro, nel solco di una tradizione che risale al 1710 - quando Clemente XI fondò l'arazzeria romana di San Michele - provvede un particolare Laboratorio istituito presso i Musei Vaticani. <br />Il nome "arazzo" deriva dalla città francese di Arras, famosa nel Medioevo per la loro produzione. Si tratta di un particolare tessuto destinato a ornare le pareti e utilizzato per l'arredamento. Vista la loro destinazione, questi capolavori d'arte hanno avuto nel corso dei secoli i soggetti più diversi. Dalle scene di vita quotidiana, ai riferimenti della mitologia classica, agli episodi biblici, sia dell'Antico sia del Nuovo Testamento. Ma gli agenti atmosferici e l'usura danneggiano senza tregua queste enormi stoffe di lusso, che richiedono anni per essere portate a termine e necessitano di interventi successivi per mantenere intatta la bellezza. <br /> Ridonare vita e splendore a quei tessuti ormai consunti ma carichi di storia e di significati è appunto lo scopo del Laboratorio di restauro arazzi e tessuti dei Musei Vaticani. La responsabile del settore arazzi e tessuti dei Musei Vaticani Anna Maria De Strobel ci ha accompagnato alla scoperta di questa struttura, che si pone all'avanguardia nel mondo per la sua funzione di recupero e di salvaguardia di questa tipologia di tessuti. <br />La loro caratteristica principale è data dal fatto che l'ordito, base della tessitura, rimane completamente coperto dai fili di trama, composta da filati di lana, di seta e metallici. La tessitura è effettuata seguendo un "cartone", che è la trasposizione in scala reale del progetto dell'artista realizzato originariamente su un bozzetto di piccole dimensioni. Si era soliti utilizzare più volte gli stessi "cartoni": per esempio i celebri arazzi degli Atti degli Apostoli di Raffaello presenti nei Musei Vaticani sono i primi esemplari di una serie ripetuta più volte nel corso dei secoli XVI e XVII. <br />Per comprendere come si è arrivati all'apertura del Laboratorio di restauro dobbiamo fare un passo indietro e tornare al XVIII secolo, quando Clemente XI affidò all'arazzeria romana di San Michele - per venire incontro alle esigenze della corte pontificia senza dover ricorrere agli artigiani del nord Europa - non solo il compito di produrre arazzi, ma anche di provvedere alla conservazione della notevole collezione vaticana. Un suo successore, Benedetto XIII, istituì uno specifico incarico tra gli ufficiali minori palatini, attribuendo al direttore della tappezzeria anche la custodia di tutti gli arazzi esposti all'interno dei sacri palazzi. Con il 1870 l'arazzeria fu costretta a passare sotto il controllo del governo italiano. A causa di ciò, nel 1871 Pietro Gentili, figlio di Eraclito, direttore della manifattura, venne licenziato. Motivo principale della estromissione fu essenzialmente la sua simpatia per il Pontefice. Per interessamento di Pio IX, il Gentili venne chiamato in Vaticano per installarvi una nuova tappezzeria. Così l'arte e la maestria che il direttore aveva appreso per esperienza e per capacità personali vennero trasferite nella nuova manifattura. Furono costruiti telai simili a quelli esistenti nell'opificio di San Michele e iniziò così la produzione di arazzi. Leone XIII nel 1887 si spinse più in là e con un Motu Proprio, promosse l'apertura di una scuola di arazzi con lo scopo di conservare in Roma l'antica tradizione. Si dovette però attendere il 1915 per vedere la fattiva apertura dell'istituto, quando Benedetto XV incaricò l'anziano Gentili di occuparsene. Fu infine nel 1916 che nel fabbricato della Zecca venne finalmente resa operante la scuola, sotto la direzione tecnica del Gentili e la direzione artistica di Luigi Cavenaghi, direttore delle pitture dei Musei Vaticani. In questo modo, iniziò quella dipendenza della scuola-fabbrica dai Musei Vaticani che continua anche ai nostri giorni. A questa sede venne affiancato un laboratorio di restauro affidato nel 1926 alle suore francescane missionarie di Maria. Il laboratorio trovò ospitalità presso la casa generalizia delle religiose, in via Giusti. Due destini diversi ebbero la scuola-fabbrica, chiusa nel 1927, e il laboratorio, che invece continuò la sua attività dal 1930 all'interno delle mura vaticane, con sede in via del Pellegrino. Si trattò di una scelta che impresse un nuovo indirizzo: fine principale della struttura non fu più la realizzazione degli arazzi, ma la conservazione e il restauro di quelli esistenti nei palazzi pontifici. <br /> Nel 1963 la scuola-fabbrica venne riaperta per formare sia persone in grado di restaurare, sia capaci di tessere. Ma eccoci giunti all'attualità: la scuola si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di restauro che ha affiancato, agli interventi sugli arazzi, anche la possibilità di operare sulle stoffe. Da qui l'aggiunta di "tessuti" alla dicitura del laboratorio originario. La struttura consta attualmente di due sedi: una all'interno dei Musei Vaticani dove vengono ospitati l'archivio, il deposito, la vasca dei lavaggi, la tintoria e una zona riservata al restauro dei tessuti, e l'altra in via del Pellegrino dove, data l'ampiezza dei locali, vengono restaurati gli arazzi di grandi dimensioni. Vi si trovano anche una tintoria e il deposito dei filati. Riguardo alle tecniche adottate per i restauri, partendo dalla ricca tradizione, esse sono state aggiornate nel corso degli anni. Agli inizi, gli interventi sugli arazzi prevedevano dei "rammendi", cioè ricostruzioni a telaio delle parti mancanti o perfino inserimento di antiche porzioni per tappare le parti danneggiate. Pietro Gentili rivoluzionò il metodo di restauro e ideò un approccio meno invasivo, chiamato "a rete". Si tratta di creare un reticolo con dei fili di lana o di cotone monocromi per sostenere le parti scoperte dove manca la trama. Questo metodo risultò innovativo ma poco solido, vista la mancanza di un supporto su cui agganciarvi i punti di fermatura. <br />Con lo sviluppo delle tecniche, negli anni Trenta, il metodo "a rete" venne a poco a poco sostituito con l'intervento "integrativo" o "ricostruttivo". Alla base di questa tecnica è la chiusura delle parti scoperte dell'arazzo con nuovi orditi, reinseriti nel tessuto originale per poi ritessere di nuovo la trama nelle zone mancanti. Il vantaggio di questa tecnica è principalmente la ricostruzione della parte danneggiata, che conferisce all'arazzo un aspetto simile all'originale. Esistono però alcuni rischi nel suo utilizzo, primo fra tutti una ricostruzione delle parti mancanti non conforme alle tinte e al disegno primitivo. Altri rischi possibili sono l'indebolimento o il danneggiamento delle parti originali vicine all'intervento, qualora si voglia asportare il restauro. Questo metodo rende anche problematica la lettura delle parti antiche, difficili da distinguere dal restauro. Vista l'evoluzione delle tecniche e dopo attenti studi, il laboratorio ha scelto di adottare criteri di restauro che privilegiano la conservazione del manufatto, attenendosi a tre principi fondamentali: la non invasività, la riconoscibilità e la reversibilità. <br />Questo metodo è stato impiegato per la prima volta durante la preparazione degli arazzi per la mostra "Raffaello in Vaticano" del 1984. Si è passati procedendo a tappe dal restauro "integrativo" all'impiego esclusivo di quello "conservativo". Come ci spiega la De Strobel, l'intervento consiste nella fermatura a "cucito alternato" degli orditi originali scoperti su un supporto. Sia il supporto, sia il filo vengono tinti in modo da riprodurre e di avvicinarsi il più possibile al colore originario. Questa metodologia è assimilabile a quella utilizzata nel restauro dei dipinti, chiamata "rigatino" o "astrazione cromatica". Considerando che, talvolta, le lacune sull'arazzo non sono ovviabili con l'inserimento del supporto, viene impiegato un particolare metodo. Si tratta di fissare nella parte mancante al sostegno, applicata dal retro, una nuova orditura della stessa natura dell'originale, che viene poi tagliata alle estremità in modo da far coincidere i suoi lembi con quelli dell'originale senza inserirli l'uno sull'altro. Questo restauro ha il vantaggio di essere completamente reversibile perché agganciato solo sul supporto. <br />Il restauro in quanto tale è sempre preceduto da una serie di operazioni, tra le quali un accurato esame e un servizio fotografico sul tessuto in oggetto. Vengono predisposti dei grafici in scala informatizzati ed elaborati al computer, che classificano i materiali, descrivono le condizioni prima del restauro e controllano le varie fasi dell'intervento. Sull'arazzo viene poi eseguita una documentazione fotografica ad infrarosso e con fluorescenza indotta da ultravioletti, per una migliore valutazione dello stato di conservazione. In questo modo è possibile riconoscere le zone che hanno già subito anni prima dei restauri e delle integrazioni. L'esame preliminare è utile anche per individuare le differenze cromatiche dei colori, grazie alla differente risposta delle sostanze coloranti alla fluorescenza. In questo modo, si riconosce l'uso nella tintura dei filati originali di coloranti diversi. Altro elemento fornito dalle indagini previe sul recto e sul verso, è il riconoscimento del processo di fotodegradazione dei coloranti. Questo compito è affidato al Gabinetto ricerche scientifiche dei Musei Vaticani. Vengono poi prelevati dal verso dei filati che il Gabinetto ricerche scientifiche analizza per il riconoscimento merceologico delle fibre, per stabilire il loro stato di conservazione e per valutare il grado d'inquinamento. Questa operazione è fondamentale per procedere alla successiva fase di lavaggio, in quanto permette di valutare il numero delle particelle solide presenti nelle differenti tipologie di filati e per accertarsi del degrado delle fibre. Dopo la documentazione fotografica sull'arazzo, viene eseguita la disinfestazione, chiudendo i tessuti in una "busta di trattamento" dove viene inserito azoto. Il trattamento dura all'incirca dai venti ai quaranta giorni. Si passa poi al lavaggio in una vasca dotata di una griglia mobile tramite motore elettrico, per permettere all'opera di essere mossa nelle fasi di risciacquo e asciugatura. Dopo le fasi di indagine e di lavaggio, gli arazzi vengono nuovamente esaminati per decidere il tipo di intervento ottimale da effettuare. <br /><br />(©L'Osservatore Romano - 24 luglio 2009)Robertahttp://www.blogger.com/profile/01754005630267595615noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-54844358527379769992009-07-23T17:27:00.002+02:002009-07-23T17:30:21.302+02:00Il mobiliere del Palazzo Apostolico (Nicola Gori)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX301w1g0MPGnw5z8pqLrQ8BwxIQzuECQRQqm4mItGbrIhTQtgVOUCnApkGYA0fWq-0qRAvDRmFoK_gfzUYohOtzFrgajgHwvkC1Zcc2zbgaJV5SvvkX4cd_VSWQ2N5g30bNT0FACkA0E/s1600-h/mobili.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 312px; height: 309px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX301w1g0MPGnw5z8pqLrQ8BwxIQzuECQRQqm4mItGbrIhTQtgVOUCnApkGYA0fWq-0qRAvDRmFoK_gfzUYohOtzFrgajgHwvkC1Zcc2zbgaJV5SvvkX4cd_VSWQ2N5g30bNT0FACkA0E/s400/mobili.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5361678331418230962" /></a><br /><strong>Intervista a Paolo Sagretti, responsabile della Floreria della Città del Vaticano </strong><br /><br /><em><strong>Il mobiliere del Palazzo Apostolico </strong></em><br /><br />di Nicola Gori <br /><br />Floriere: un termine antico che affonda le radici nella storia del Palazzo Apostolico. Un nome la cui etimologia non esprime più ai nostri tempi il suo significato. Un incarico di fiducia dalle molteplici funzioni e responsabilità, prima fra tutte quella di coordinare la preparazione logistica delle udienze e delle cerimonie pontificie. Altro compito affidato alla Floreria è di occuparsi dell'arredamento dei vari immobili vaticani, a cominciare dall'appartamento del Pontefice. In questa intervista al nostro giornale, l'ingegnere Paolo Sagretti, floriere e vice direttore della direzione dei servizi generali del Governatorato, ci introduce in una realtà sconosciuta ai più. <br /><br /><strong>Quali sono le origini della Floreria</strong>? <br /><br />Esattamente non sappiamo da dove venga il nome Floreria. Anticamente, vi era il floriere maggiore, come vi era anche il foriere maggiore che sono due cose diverse. Il floriere aveva la sua divisa particolare e faceva parte della corte papale. Occupava una posizione determinata nella processione quando era presente il Pontefice. Non sappiamo nemmeno a che epoca risalga la fondazione della Floreria. Un tempo si chiamava Floreria apostolica perché dipendeva direttamente dal Palazzo Apostolico. La nostra attività si svolgeva alla diretta dipendenza del Papa, della Segreteria di Stato e dalla Prefettura della Casa Pontificia. Poi negli anni Sessanta e Settanta l'attività fu trasferita alla dipendenza del Governatorato con la dicitura "Servizio della Floreria". Qualche anno fa siamo tornati all'antico nome di Floreria, senza più l'aggettivo Apostolica. Io sono entrato in Floreria nel 1988; sono divenuto assistente nel 1991 e dal 2002 sono il Floriere. Nel 2007 ho avuto l'onore di essere anche nominato vice direttore della direzione dei servizi generali, che riuniscono la Floreria, l'ufficio merci e l'autoparco. <br /><br /><strong>Di cosa si occupa esattamente</strong>? <br /><br />La Floreria si occupa di tantissime cose. Compito principale è la preparazione logistica delle udienze e delle cerimonie nella basilica Vaticana, in piazza San Pietro, all'interno delle basiliche papali romane, nell'Aula Paolo VI e di tutte le udienze che si svolgono nel Palazzo Apostolico. Secondariamente si occupa dell'arredamento, con i mobili che abbiamo in dotazione, degli appartamenti vaticani, da quello del Papa, a quelli dei cardinali, dei vescovi e dei prelati di Curia. Degli arredi di questi appartamenti curiamo anche la manutenzione ordinaria. Del resto arredare vuol dire anche restaurare. E noi abbiamo tre laboratori per i lavori di restauro: uno di tappezzeria e cucitura, dove vengono preparati e riparati salotti, sedie, poltrone, cuciti parati e approntati i grandi palchi per le cerimonie. Un laboratorio di ebanisteria e restauro per i mobili e un laboratorio di doratura. C'è poi il reparto degli allestitori, il personale addetto cioè alla movimentazione di tutti gli oggetti. È un lavoro essenzialmente di facchinaggio, quindi molto duro, perché si deve spostare mobilia varia, anche molto pesante, e tutta l'attrezzatura per la preparazione delle cerimonie. In alcune occasioni, si spostano anche 30.000 sedie per volta. Gli allestitori fanno anche parte del servizio cerimoniale-liturgico del Papa. In tutto la Floreria conta 38 dipendenti. Nei laboratori ci sono 6 tappezzieri, 6 falegnami, 3 doratori e 3 cucitrici di cui 2 religiose. <br /><br /><strong>Dove si trovano i locali della Floreria</strong>? <br /><br />Ce ne è più di uno all'interno del Vaticano. I laboratori si trovano nella zona della Zecca, in piazza del Forno. Nella salita del Grottone c'è il laboratorio di doratura e poi abbiamo i più svariati magazzini sparsi all'interno del Vaticano. Uno per esempio è al Triangolo, nel cortile di San Damaso, uno nel cortile del Pappagallo. Questo perché abbiamo tanti oggetti da sistemare e anche cose di valore da custodire. Siamo pochi e quindi con poco tempo a disposizione per la sistemazione dei magazzini, che meriterebbero ben altra cura. D'altra parte la mole di lavoro è grande e continua. <br /><br /><strong>Che arredamento c'è nell'appartamento pontificio</strong>? <br /><br />Ovviamente dopo 25 anni è stato necessario compiere una profonda opera di ristrutturazione e di ammodernamento sia dell'appartamento nobile che di quello privato. Durante il pontificato di Paolo VI agli appartamenti era stato dato un aspetto piuttosto conventuale, con toni dal grigio al grigio verde. Anche le cornici dorate dei quadri erano state rivestite lateralmente di velluto grigio. Giovanni Paolo II non aveva voluto operare cambiamenti sostanziali e aveva lasciato l'impronta del precedente Pontefice. Solo verso la fine del suo pontificato si era iniziato a risistemare le stanze, con un arredo più ricercato. Oggi i lavori sono terminati e tutti gli appartamenti, compreso quello di rappresentanza della Segreteria di Stato, hanno avuto il giusto e auspicato "lifting". <br />Anche altre stanze del Palazzo Apostolico hanno avuto interventi migliorativi negli ultimi tempi. Stiamo parlando sempre di sale di rappresentanza dove vengono ricevute alte cariche e rappresentanti diplomatici. Oltre a ciò, abbiamo anche rinnovato gli interni delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo e di parecchi immobili extraterritoriali fra San Calisto, a Trastevere, e via della Conciliazione. <br /><br /><strong>Dovete rispondere a richieste di mobili particolari</strong>? <br /><br />Il clero proviene da ogni parte del mondo, di conseguenza anche i gusti sono vari. Molto dipende dalle origini della famiglia, dalla cultura, dalla personalità. Quando un prelato arriva in Vaticano richiede, spesso, il nostro intervento per arredare l'immobile destinatogli. Alcuni rimangono solo cinque anni e poi ripartono, quindi non hanno molte esigenze, non cercano mobili in stile, preferiscono un arredamento pratico e funzionale. C'è invece chi desidera mobili di rappresentanza e allora si cerca di venire incontro alle varie esigenze. L'arredo viene fornito gratuitamente in comodato d'uso. Tutte le forme di restauro della parte lignea o di ritappezzatura richieste sono a pagamento. Nei magazzini poi c'è l'opportunità di trovare un arredo completo per un appartamento, compresi quadri, suppellettili, lampadari. Il progresso, grazie all'introduzione dell'informatica che negli ultimissimi anni ha sviluppato molto la fotografia digitale e la grandissima capacità di memoria dei moderni sistemi hardware ci ha fornito la grande possibilità di presentare delle mostre di arredi su carta o meglio su video. Tutto questo ha alleggerito molto il lavoro del reparto allestitori. La maggior parte dell'arredo disponibile è del xx secolo, i mobili in genere non hanno meno di 60-70 anni. Tra gli oggetti custoditi vi sono indubbiamente anche mobili di valore e di antiquariato. <br /><br /><strong>Parlando di oggetti di valore, è in vostra custodia il trono usato dal Papa nelle celebrazioni in San Pietro</strong>? <br /><br />Benedetto XVI utilizza numerosi troni o meglio cattedre per le varie udienze nel Palazzo Apostolico o per le varie cerimonie. Ce ne sono di molto antichi, ovviamente molti di questi li teniamo noi in gestione, specialmente quelli utilizzati per le cerimonie, altri occupano delle postazioni fisse nelle varie sale di Palazzo che tra l'altro prendono nome proprio dalla cattedra: sala del Trono, sala del Tronetto. Tra i più antichi, usati ultimamente, ci sono: quelli appartenuti a Pio ix, e a Leone xiii e altri altrettanto antichi ai quali i Pontefici succedutisi solevano solamente far cambiare gli stemmi. <br /><br /><strong>In cosa consiste la vostra attività durante il conclave</strong>? <br /><br />Fino al conclave in cui venne eletto Giovanni Paolo II, alla Floreria spettava tutta la sistemazione, la preparazione e la difficile logistica degli alloggi di "fortuna" per i cardinali. Poi Giovanni Paolo II, il quale aveva partecipato a due conclavi molto ravvicinati e quindi aveva potuto valutare con dovizia di particolari le difficoltà che incontravano anche i cardinali in quei giorni, fece costruire la residenza di Santa Marta per ospitare più degnamente gli stessi durante i futuri conclavi. I vecchi dipendenti della Floreria che hanno dovuto preparare quei due conclavi del 1978 nel giro di due mesi hanno tuttora ricordi da "girone dantesco". Attualmente, a noi spetta parte della preparazione e l'arredo completo della Cappella Sistina, dell'Aula della Benedizione e della Cappella Paolina, che nell'ultimo conclave era in restauro. Da non dimenticare che contestualmente alla preparazione di un conclave, la Floreria è seriamente impegnata per tutto ciò che riguarda l'avvenuta morte del Pontefice, dalla preparazione ed esposizione del corpo prima nella sala Clementina e poi nella basilica di San Pietro, ai novendiali, al grande funerale nella piazza, sino alla tumulazione nelle Grotte vaticane, è un aspetto logistico che ci impegna al massimo. <br /><br /><strong>Come acquisite nuovi mobili</strong>? <br /><br />Molte volte ci arrivano per eredità, alcuni li acquistiamo, ma pochi e non di antiquariato per evitare spese eccessive. Oltretutto, abbiamo problemi di magazzino, perché non abbiamo molto spazio a disposizione. D'altra parte un mobile ben restaurato che rientra da una casa dove è stato trattato con le dovute cure, potrebbe essere riconsegnato nello stesso stato a un eventuale nuovo inquilino, se invece viene accatasto malamente, per esigenze di spazio, si deteriora e, quando occorre, si è costretti a restaurarlo di nuovo. <br /><br />(©L'Osservatore Romano - 23 luglio 2009)Robertahttp://www.blogger.com/profile/01754005630267595615noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-35002575149126637692009-07-10T06:56:00.003+02:002009-07-16T16:58:27.885+02:00G8, le first ladies dal Papa: video e fotogallery<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/blEdJTKjIbQ&hl=it&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/blEdJTKjIbQ&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><a href="http://www.corriere.it/gallery/Politica/vuoto.shtml?2009/07_Luglio/g8/4&1"><strong>FOTO CORRIERE</strong></a><br /><br /><a href="http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/first-lady-papa/1.html"><strong>FOTO REPUBBLICA</strong></a>Robertahttp://www.blogger.com/profile/01754005630267595615noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-17719333293560216092009-01-12T08:03:00.002+01:002009-01-12T08:06:03.184+01:00A maggio gemellaggio fra il paese natale di Benedetto XVI e quello di Giovanni XXIII (Traina)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO36A2T2PTSgjpJuMLmQtPVyFnAwUn7AusNhli4mKa-6NtL6KIU6Y3Gtuiwmg91qwllKKdv1c7Grcckj15oODrkCVFXfaN6Y6WGJayRmSORHASmkRT8kh3MbXtleilJ0lCbvibaW3sAXVQ/s1600-h/benedettoroncalli.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 206px; height: 256px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO36A2T2PTSgjpJuMLmQtPVyFnAwUn7AusNhli4mKa-6NtL6KIU6Y3Gtuiwmg91qwllKKdv1c7Grcckj15oODrkCVFXfaN6Y6WGJayRmSORHASmkRT8kh3MbXtleilJ0lCbvibaW3sAXVQ/s400/benedettoroncalli.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5290300022461269650" /></a><br /><em><strong>A maggio gemelli i paesi dei Papi</strong></em><br /><br /><strong>Sotto il Monte ricambia la visita fatta dai bavaresi Querce nelle piazze per suggellare la vicinanza</strong><br /><br />Remo Traina<br /><br />Sotto il Monte <br /><br />Una delegazione di amministratori comunali e cittadini di Sotto il Monte Giovanni XXIII ha visitato Marktl Am Inn, paese natale di Papa Benedetto XVI. Per ricambiare la visita che lo scorso ottobre - dedicato al cinquantenario dell'elezione al soglio pontificio del cardinale Angelo Giuseppe Roncalli (28 ottobre 1958) - una rappresentanza della cittadina bavarese ha fatto a Sotto il Monte. Da quel proficuo incontro è stato avviato il cammino per arrivare al gemellaggio tra la comunità di Papa Giovanni XXIII e la comunità di Papa Ratzinger. <br />Un gemellaggio con i tedeschi che si realizzerà entro la metà di quest'anno per poi gemellarsi nel 2010 anche con Wadowice, la città natale di Papa Wojtyla. Il progetto prevede la posa nelle piazze delle diverse cittadine di tre querce in onore dei tre Papi. Con questa iniziativa, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Marktl am Inn e Wadowice saranno più vicine culturalmente e spiritualmente. Durante la visita in Baviera, il sindaco Eugenio Bolognini con gli assessori Luca Rossi e Donato Locatelli hanno definito con il primo cittadino Hubert Gschwendtner gli ultimi dettagli del gemellaggio, che dovrebbe essere suggellato tra aprile e maggio.<br />La delegazione bergamasca è stata accolta con entusiasmo dai componenti del Consiglio comunale di Marktl, dal parroco Josef Kaiser e dai collaboratori della parrocchia.<br />«Siamo davvero soddisfatti dell'accoglienza che ci è stata riservata e dall'amicizia che sta nascendo con Marktl – spiega il sindaco Bolognini –. Abbiamo visitato la casa natale di Papa Benedetto XVI, il museo del paese e partecipato alla Messa, durante la quale abbiamo portato i saluti della nostra cittadinanza e del nostro parroco, monsignor Marino Bertocchi. Nella chiesa abbiamo ascoltato un interessante concerto, durante il quale sono stati eseguiti dei brani musicali su testi di Giovanni XXIII». «Il legame tra Sotto il Monte e Marktl si sta intensificando sempre di più – aggiunge l'assessore alla Cultura Luca Rossi – nei prossimi giorni inviterò le associazioni a partecipare a una serata di programmazione per organizzare gli eventi legati al gemellaggio. Le cerimonie del gemellaggio sono previste in Germania il 19 aprile, giorno che ricorda l'elezione di cardinal Joseph Ratzinger a Papa e a Sotto il Monte il 2 e 3 maggio di quest'anno». La delegazione bergamasca, accompagnata dagli amici di Marktl, per la traduzione dal tedesco ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di Heidi Schmidt, originaria di Mannheim ma residente a Sotto il Monte, ha visitato inoltre la cittadina di Altötting e Burghausen con il castello più lungo d'Europa. Prima della partenza c'è stata la cerimonia dei saluti e lo scambio di doni. Il sindaco Bolognini ha consegnato alla comunità di Marktl un quadro, opera del pittore Angelo Capelli, raffigurante Papa Giovanni XXIII e Papa Benedetto XVI.<br /><br />© Copyright Eco di Bergamo, 11 gennaio 2009Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-29945597306359318982008-12-06T19:59:00.003+01:002008-12-06T20:04:42.895+01:00L'albero natalizio in piazza San Pietro. Con il suo legno saranno realizzati piccoli e grandi oggetti per bambini<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif6xy5txXQzV7BZ8L1r6JUvz_UiQGAkB8SfFnXvLh4CN2mEKMT65L8jxZMa9LFf5zKL3XDwgPIkArFvXnmpm_ANVMGKYYKnBqcJtLo4KpBWkRYO_YXn59kDwAdPD6tVcT2y586UxJ7l6cH/s1600-h/albero.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 312px; height: 212px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif6xy5txXQzV7BZ8L1r6JUvz_UiQGAkB8SfFnXvLh4CN2mEKMT65L8jxZMa9LFf5zKL3XDwgPIkArFvXnmpm_ANVMGKYYKnBqcJtLo4KpBWkRYO_YXn59kDwAdPD6tVcT2y586UxJ7l6cH/s400/albero.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5276755050783379122" /></a><br /><a href="http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2007/03/festivit-natalizie-2005.html"><strong><span style="color:#ff0000;">FESTIVITA' NATALIZIE 2005-2009: LO SPECIALE DEL BLOG</span></strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2008/11/natale-2008-raccolta-di-articoli.html"><strong><span style="color:#3333ff;">NATALE 2008: RACCOLTA DI ARTICOLI COMMENTI</span></strong></a><br /><br /><strong>Con il suo legno saranno realizzati piccoli e grandi oggetti per bambini </strong><br /><br /><em><strong>L'albero natalizio in piazza San Pietro </strong></em><br /><br />Servirà a costruire piccoli e grandi oggetti per bambini il legno dell'abete che da ieri svetta in piazza San Pietro accanto all'obelisco e al presepe a grandezza naturale in fase di allestimento. Il progetto, coordinato da un tecnico forestale, verrà affidato ad alcune ditte che con quel legno realizzeranno prodotti semilavorati - da complementi di arredo per spazi verdi, come panchine e gazebo, a piccoli oggetti quali tavole, quadretti, scatole - destinati a laboratori scolastici dove gli stessi bambini provvederanno alla loro rifinitura. È un'iniziativa, spiegano i responsabili, ispirata alla consapevolezza che il legno costituisce un prezioso accumulo di carbonio "nobile" trasformato dalla natura: da non sciupare, quindi, e anzi da riutilizzare proprio a beneficio delle nuove generazioni del pianeta. <br />L'abete di quest'anno è alto oltre trenta metri e viene dalla zona di Gutenstein, nella valle di Piesting, in Bassa Austria. Partito il 28 novembre scorso dalla cittadina austriaca con un trasporto speciale, è arrivato in Vaticano nelle prime ore di ieri, venerdì 5 dicembre. In questi giorni sarà ornato da duemila sfere colorate e da un nuovo sistema di luci composto da 1.500 led luminosi. Al suo allestimento provvederà la direzione dei servizi tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, in particolare il reparto elettricisti del servizio dei laboratori e impianti. A coordinare il lavoro è il vice direttore dei servizi tecnici e capo ufficio progetti, Giuseppe Facchini. Insieme con il grande abete, ne sono giunti altri più piccoli - tra cui due piante alte 18 metri - che saranno destinati a diverse zone ed edifici della Città del Vaticano. <br />L'inaugurazione avverrà sabato prossimo, 13 dicembre, alla presenza del cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato. Alla cerimonia parteciperà anche un gruppo di circa ottocento pellegrini austriaci guidati dal capo del governo regionale della Bassa Austria, Erwin Pröll, e dal vescovo di Sankt Pölten, monsignor Klaus Küng. Nel sottolineare il significato spirituale dell'abete natalizio, il presule evidenzia che in esso si può leggere una sorta di rappresentazione della redenzione dell'uomo. "L'albero - spiega - proviene dalla natura e simboleggia l'umanità priva del suo Salvatore, che non ha ancora ricevuto la luce della fede e la grazia della liberazione dal male". Con l'incarnazione, invece, il mondo accoglie la luce del Verbo di Dio. "A Natale - afferma - troviamo questa luce nelle luci che adornano l'abete: esso illumina il nostro cammino interiore verso Betlemme". In questo senso, l'albero "ci rivela il nostro prossimo come fratello e sorella, e Dio come bambino. Ci conduce dal buio alla luce. Per questo ci riempie di gioia, ci dona conforto e speranza, e ci dice dopo duemila anni: questo bambino, il Figlio di Dio, è nato per me". Così, conclude il vescovo, "un albero di Natale splendente può restituire il senso spirituale della profondità del mistero del Natale a chi lo ha smarrito". <br />Dal 1982 - anno a cui risale la tradizione di allestire in piazza San Pietro il presepe e l'albero, donato di volta in volta da un Paese diverso - è l'ottava volta che l'abete giunge dall'Austria, la seconda del pontificato di Benedetto XVI dopo il 2005, quando a offrirlo fu il comune di Eferding, nella regione federale dell'Alta Austria. <br /><br />(francesco m. valiante) <br /><br />(©L'Osservatore Romano - 7 dicembre 2008)Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-87451908729761523702008-11-24T11:39:00.002+01:002008-11-24T13:23:10.050+01:00GRANDE CALENDARIO 2009 CON LE FOTO DI BENEDETTO XVI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFT5sPASqhsnT9rDrgEr0IX1PqeUYLjMat68tuvf5vzYrouaBbCiZrEI0PwVgmlRN5HlvFeZQK8G1GAxeAeJaqTxjNIMIIeQIz9EKG-g7fKtbnJn0Pzm-OLVEso0sbusYgiOKoL0bPY3Zh/s1600-h/202.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 288px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFT5sPASqhsnT9rDrgEr0IX1PqeUYLjMat68tuvf5vzYrouaBbCiZrEI0PwVgmlRN5HlvFeZQK8G1GAxeAeJaqTxjNIMIIeQIz9EKG-g7fKtbnJn0Pzm-OLVEso0sbusYgiOKoL0bPY3Zh/s400/202.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5272198567024840514" /></a><br /><em><strong>GRANDE CALENDARIO 2009 BENEDETTO XVI</strong></em><br /><br />Il formato grande, 42 x 30 cm, lo spessore della carta, la stampa su un solo lato del foglio consentono la possibilità di conservare le singole immagini come dei “quadretti”, che dopo l’utilizzo normale, possono anche essere incorniciate e conservate.<br /><br />Il calendario, del costo di 5 euro, è in vendita al Servizio Fotografico in Via del Pellegrino, Città del Vaticano (entrata dalla Porta di S.Anna) e nelle principali edicole e librerie nei pressi del Vaticano, oppure si può richiedere direttamente al Servizio Fotografico: tel. 06.6988.4797, fax 06.6988.4998, e-mail photo@ossrom.va<br /><br />Servizio Fotografico – L’Osservatore Romano<br /><br />00120 Città del VaticanoUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-30999933730812358512008-10-29T14:35:00.002+01:002008-10-29T17:01:51.889+01:00Per sorridere: il "decollo" dello zucchetto del Papa :-)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP7nC3XRkETayOw96HfV4VJg5lIUGnirOlk70k3MhkvB3b1opOf-StDIal6j7zShNXWGqGcYDYKHgeMNHJmMX1UP23K3l74UVOlG9ueisn-WzqJ1VwmiigY-NrYqIylD9DN5-lBLC7D1Bt/s1600-h/zucchetto.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5262569424186143634" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 399px; CURSOR: hand; HEIGHT: 291px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP7nC3XRkETayOw96HfV4VJg5lIUGnirOlk70k3MhkvB3b1opOf-StDIal6j7zShNXWGqGcYDYKHgeMNHJmMX1UP23K3l74UVOlG9ueisn-WzqJ1VwmiigY-NrYqIylD9DN5-lBLC7D1Bt/s400/zucchetto.jpg" border="0" /></a><br /><br />(Foto REUTERS/Giampiero Sposito)<br /><br /><a href="http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/papa-vento/1.html"><strong><span style="color:#3333ff;">Troppo vento in San Pietro, il Papa perde lo zucchetto (Repubblica)</span></strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-32915273981042815032008-09-26T11:40:00.002+02:002008-09-26T11:43:46.437+02:00Amenità giornalistiche sul viaggio del Papa a Parigi: la terza gamba di Sarkozy diventa un caso :-)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1wWSc-Qrg2Sqr8IReSOZQoiQiDGRW05BPktSglnsAkhOCKVgZjEgcdkeYSzd92-aSDobeHAxoV_vtNAgDevsb5lfBZFx7leS3_FjMZspgs3fv_vAPM6RUsfUKixiC1PMgFlH5NQw4dXW4/s1600-h/sarko_big.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1wWSc-Qrg2Sqr8IReSOZQoiQiDGRW05BPktSglnsAkhOCKVgZjEgcdkeYSzd92-aSDobeHAxoV_vtNAgDevsb5lfBZFx7leS3_FjMZspgs3fv_vAPM6RUsfUKixiC1PMgFlH5NQw4dXW4/s400/sarko_big.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5250263300128062450" /></a><br /><strong>Il servizio riguardava la visita in francia di Benedetto XVI</strong><br /><br /><em><strong>La foto della «terza gamba» di Sarkozy </strong></em><br /><br /><strong>Su Paris Match pubblicata un'immagine ritoccata del presidente. «Non ci siamo accorti di quel piede»</strong><br /><br />PARIGI <br /><br />La «terza gamba» di Nicolas Sarkozy: il sindacato dei giornalisti (Sdj) del settimanale "Paris Match" ha condannato l'aggiustamento di una foto che ritrae il Papa, il presidente francese e Carla Bruni all'uscita dalla Sala delle feste dell'Eliseo il 12 settembre scorso, primo giorno della visita di Benedetto XVI in Francia. La foto - denuncia l'organismo sindacale - «affibbia al presidente una terza gamba. Una guardia del corpo che si trovava dietro il presidente è stata cancellata in modo imperfetto dall'autore del reportage fotografico», pubblicato sul numero di Paris Match del 18 settembre. <br /><br /><strong>RITOCCO </strong>- <br /><br />La direzione del settimanale e il fotografo hanno affermato che la foto è stata ritoccata dall'autore dello scatto. «A Match - ha detto il caporedattore del fotografico, Guillaume Clavieres - non abbiamo fatto attenzione a questo piede che sporgeva». Il fotografo Pascal Rostain, collaboratore esterno del settimanale, ha riconosciuto «l'errore enorme» che ha fatto, aggiungendo di aver deciso da solo l'aggiustamento dello scatto. <br />Il servizio fotografico è stato fra l'altro venduto in 22 Paesi. «C'era la testa di un uomo della sicurezza del presidente - ha aggiunto - proprio dietro Sarkozy. Ho prima cercato di renderla sfumata, poi ho preso la decisione di toglierla». <br /><br />© Copyright Corriere onlineUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-80039899847901693932008-09-20T20:31:00.005+02:002008-09-21T14:35:21.546+02:00Dall'auto di Pacelli a quelle di Ratzinger (Mosca)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGSsmx6xZO4-BaK3WkL4nEAXjIP9bZyg9MXPHhtpkeRTyr47pNqWbMXnq_k76SbbXey59dHwNA5yYGVt5XKiSxsfjrZmNIbCyuyeFX_lwLLiO1lSAvd5Z4JhuYKSnanu2NEs0JoWdWKdEl/s1600-h/30.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGSsmx6xZO4-BaK3WkL4nEAXjIP9bZyg9MXPHhtpkeRTyr47pNqWbMXnq_k76SbbXey59dHwNA5yYGVt5XKiSxsfjrZmNIbCyuyeFX_lwLLiO1lSAvd5Z4JhuYKSnanu2NEs0JoWdWKdEl/s400/30.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5248452252854701506" /></a><br /><em><strong>Dall'auto di Pacelli a quelle di Ratzinger</strong></em><br /><br />di Paolo Mosca<br /><br />ALMENO una volta, chi guida un'automobile a Roma, dovrebbe posteggiare per qualche ora nell'Antica Autorimessa Leonina, al 103/105 di Borgo Pio. <br />Una breve discesa, e poi un largo garage: con le pareti tappezzate di fotografie rare. La Mercedes di Pio XII, e Sua Santità che stringe la mano al poeta Trilussa; via della Conciliazione ancora spezzata in due da un agglomerato di case; e anche una pergamena del 2003, in cui l'attuale titolare Franco Grasso diventa Cavaliere di San Silvestro Papa. <br />Lui, sempre di buonumore, classe '43, attacca in umiltà: "Devo tutto a mio papà Pasquale. Ero un bambino di due anni quando lui aprì l'autorimessa. Durante la guerra aveva lavorato come meccanico nell'officina interna del Vaticano: poi il cardinale Canali lo aiutò a mettersi in proprio. Appena finita la guerra, spronato da mamma Rosina, lui ha rimesso a posto decine di macchine del Vaticano e di gente comune. Tutti i fari delle auto erano oscurati, per via dei bombardamenti. <br />Quindi dovette eliminare le mascherine, riattivare gli stop dei freni. C'erano file di monsignori, Guardie Svizzere, cardinali importanti, come Casaroli". Lei lasciò gli studi per aiutarlo? "Dopo cinque anni al Nazareno, con gli Scolopi, arrivai alla terza media, quindi mi misi la tuta e aiutai mio padre fino al 10 aprile 1987, quando è mancato. Ho fatto il servizio militare come pompiere, e se ho salvato delle persone, durante un'alluvione al Labaro, lo devo all'esempio di fede quotidiana di papà". Dal '65 al 2000 lei è stato in Vaticano come commesso di Curia nella Compagnia per il Clero. "Vero, ma prima di arrivare alle segreterie, sono stato aiutante, usciere, e alla fine commesso di una dozzina di cardinali. Da Pietro Ciriaci a John Joseph Wright, Innocenti, fino a Crescenzio Sepe e a Dario Hoyos Castrillon". Ma appena poteva, via la divisa, e indossava la tuta da meccanico. "Certo. E nell'agosto del 1978, mi capitò un vero miracolo in officina. <br />C'era il Conclave, dopo la morte di Paolo VI, e don Diego, segretario del cardinale Luciani, portò qui l'auto del Patriarca di Venezia. S'era rotto il motore della sua Lancia Flavia 2000. Sfondato un pistone, saltate le valvole, rotta la catena di distribuzione. Tutti gli operai erano in vacanza, non si trovavano i pezzi di ricambio. Rientrai come un fulmine dal mare di Santa Marinella. E da solo, smontai il motore, trovai i pezzi di ricambio. Un giorno e una notte senza fermarmi mai. Così, mentre consegnavo le chiavi a don Diego per fargli provare l'auto riparata, improvvisamente arrivarono i cori da piazza San Pietro. Era il 26 agosto: l'altoparlante annunciava l'elezione di Albino Luciani. <br />Con don Diego corsi in tuta fino alla piazza. Piangevo e pregavo". E quell'auto riparata miracolosamente? "Pensi che don Diego voleva pagare il conto. 'Chieda al nuovo Papa che benedica la mia famiglia, mia moglie e mio figlio Flavio', risposi io". Dall'autorimessa chissà quante personalità ha visto al volante. "Quando abitava in piazza Città Leonina, vedevo spesso la Volkswagen grigio topo del cardinal Ratzinger. Alla guida c'era la sua segretaria, la signora Ingrid. Poi lo incontravo sulla sua Mercedes nera 220, e al volante c'era il fidato autista Alfredo Monzo. Ricordo che il cardinale viaggiava anche sulla Uno privata di Monzo. <br />La modestia di Ratzinger è una rara lezione per il mondo". <br /><br />© Copyright Il Messaggero, 14 settembre 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-84833100181035783892008-09-15T18:37:00.001+02:002008-09-15T18:38:40.234+02:00LA PAPAMOBILE A 360 GRADIClicca <a href="http://www.gillesvidal.com/blogpano/benoitXVI_papamobil.htm"><strong>qui </strong></a>per visualizzare la foto "rotante".Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-45171287013293416412008-08-22T16:04:00.002+02:002008-08-22T16:12:34.335+02:00Il calzolaio di Benedetto XVI: "Ho fabbricato per il Pontefice due paia di scarpe per il tempo libero"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-4h70EcL35RAlC1FMDiezlrlNwRV0NyBMCJQOTeyn9fwPknPr_IH-F43n2ZkUyfTWRZR9mwaEoPNhSKhgm-1nx8Dgdg9JIQrDLExhtZne9uJFudLvWNkSW9L986qXJ38uTJTPcEEjxFsD/s1600-h/scarpe.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-4h70EcL35RAlC1FMDiezlrlNwRV0NyBMCJQOTeyn9fwPknPr_IH-F43n2ZkUyfTWRZR9mwaEoPNhSKhgm-1nx8Dgdg9JIQrDLExhtZne9uJFudLvWNkSW9L986qXJ38uTJTPcEEjxFsD/s400/scarpe.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5237344746077489826" /></a><br /><em><strong>Papa: Calzolaio Di Benedetto Xvi, Consegnate a Pontefice Scarpe Per Tempo Libero</strong></em><br /><br />di (Alf/Gs/Adnkronos) Adnkronos <br /><br />Novara, 22 ago. - (Adnkronos) <br /><br />"Ho fabbricato per il Pontefice due paia di scarpe per il tempo libero. Un paio e' rosso, colore preferito dal Papa e uno bianco, su consiglio di un cardinale che ho incontrato a Roma nei mesi scorsi". <br />Lo afferma Adriano Stefanelli, l'artigiano novarese che realizza a mano le calzature utilizzate da Benedetto XVI. <br />Il Pontefice era stato definito l'anno scorso, dal magazine statunitense 'Esquire','The Accesorizer of the Year', ovvero l'uomo meglio vestito dell'anno proprio in virtu' del suo accessorio, le scarpe rosse.<br /><br />"Il modello e' sempre lo stesso - prosegue Stefanelli - cosi' come il pellame utilizzato. <br />Ma le scarpe nuove hanno una pratica suola in gomma antiscivolo e, in piu', grazie ai lacci e ad alcune civetterie estetiche sono molto piu' grintose e sportive. <br />Ora il Papa potra' indossare comode scarpe fatte a mano anche nel tempo libero". <br />Le scarpe sono state recapitate direttamente a Bresannone prima di Ferragosto, in modo che il Santo Padre potesse indossarle gia' in occasione della sua villeggiatura estiva. <br />"Benedetto XVI - ricorda Stefanelli - non ha mai smesso di indossare le mie scarpe, durante gli ultimi viaggi in America e in Australia. Segno che sono comode e incontrano i suoi gusti. Per me questa e' la soddisfazione maggiore".<br />Proprio dopo l'ultima visita del Papa negli Stati Uniti, Stefanelli ha ricevuto una nuova commissione: un paio di scarpe identiche a quelle del Papa, ma di colore nero. <br />"Le calzature sono per George Bush - dice il calzolaio - si vede che le scarpe del Papa hanno fatto colpo". <br />Infine Stefanelli ammette che "le scarpe sono un dono da parte di una persona molto importante e molto conosciuta. Non posso dire di piu'". <br />Stefanelli e' l'uomo che ha fatto le scarpe anche al segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, al patriarca russo Alessio II, al nobel per la pace Lech Walesa, all'ex presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemelo e infine a Silvio Berlusconi.<br /><br />© Copyright Adnkronos<br /><br /><strong>''In molti mi scrivono per averne un paio come quelle del Santo Padre'' </strong><br /><br /><em><strong>Artigiano Stefanelli: ''Papa in Usa con mie scarpe 'made in Novara'''</strong></em><br /><br /><strong>Il calzolaio di Ratzinger: ''Mi sono davvero commosso nel vedere che le indossava durante la visita in America. Dal 2003 i pontefici calzano le mie creazioni'' </strong><br /><br />Roma, 2 mag. (Adnkronos) <br /><br />"Mi sono davvero commosso nel vedere il Papa che indossava le mie scarpe nuove, durante la visita in America. Nelle foto pubblicate dai giornali e su internet, le calzature si vedono molto bene. Hanno l'elastico nero e il profilo rosso in tessuto di caneté. Non c'è ombra di dubbio''. Lo ha detto l'artigiano novarese Adriano Stefanelli, calzolaio del Papa dal 2003.<br />''Mi scrivono dalla Germania, dalla Svizzera ma anche dagli Stati Uniti - racconta Stefanelli - vorrebbero un paio di scarpe come quelle del Santo Padre, ma come si fa ad accontentare tutti? Del resto, io lavoro per passione, sono un commerciante e le scarpe le confeziono nel tempo libero''. Tutto è iniziato nel 2003 quando Stefanelli guardando la Via Crucis in tv ha visto Papa Wojtyla malato e sofferente. Allora, ha spiegato, mosso da commozione ha sentito di dover fare qualcosa per alleviare il dolore del Papa. <br />''Mi comportai d'istinto - racconta il calzolaio papale - e mettendo a frutto gli insegnamenti di mio papà Antonio, gli confezionai un paio di pantofole in morbida pelle rossa. Ed è così che i Papi hanno iniziato a indossare le mie realizzazioni''.<br />''Alla morte di Giovanni Paolo II - ha aggiunto Stefanelli - il segretario particolare di Sua Santità mi chiese se volevo continuare a realizzare le scarpe anche per Benedetto XVI. Ovviamente accettai entusiasta, significava che il mio lavoro era molto apprezzato''. <br />Stefanelli, che continua a confezionare le scarpe nel tempo libero, ha consegnato al Papa i nuovi modelli lo scorso 20 febbraio. Accanto alle scarpe tradizionali, l'artigiano ne ha realizzate un paio con le iniziali di colore rosso acceso, quasi bordeaux. Una sorpresa che ''il Papa ha particolarmente gradito - dice Stefanelli - Ha voluto guardarle e riguardarle, le ha toccate più volte, mi ha ringraziato, era visibilmente felice. Anche se ovviamente, durante la sua visita in America ha indossato le calzature tradizionali, quelle senza iniziali, certamente più sobrie ed essenziali, come nello stile del Papa''. <br />Prossimo impegno, fa sapere Stefanelli, a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce, dove una nota catena alberghiera ha deciso di esporre le scarpe del calzolaio papale nelle hall dei suoi alberghi. Stefanelli vive e lavora a Novara ma è nato a Tuglie, nel leccese, e lì ha vissuto i suoi primi anni di vita imparando il mestiere dal padre. Ora confeziona le scarpe per i vip ma al Papa Stefanelli preferisce regalarle.<br /><br />© Copyright AdnkronosUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-22245403691845311632008-08-07T06:54:00.003+02:002008-08-07T07:02:56.329+02:00La visita del Papa in Val Badia: la gioia di Don Irsara ed il cesto di funghi...<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh65cHKAf3W2n8PEPRe2iPC6yUimQWGIq6sWSwFLwbE6Eq2oP9aKu1tHYK7VDx73mTU-Oa__fhx-D3DX2T7VBVsWj4S2zeQ5uwEZek1kxU2xOCc9XijZicxaxnkOGQn-PtW0LsOsWYShOFr/s1600-h/bressanone133.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh65cHKAf3W2n8PEPRe2iPC6yUimQWGIq6sWSwFLwbE6Eq2oP9aKu1tHYK7VDx73mTU-Oa__fhx-D3DX2T7VBVsWj4S2zeQ5uwEZek1kxU2xOCc9XijZicxaxnkOGQn-PtW0LsOsWYShOFr/s400/bressanone133.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231636822667683698" /></a><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/03/il-papa-in-alto-adige-lo-speciale-del.html"><strong><span style="color:#ff0000;">IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG</span> </strong></a><br /><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/07/il-papa-bressanone-tutti-i-video.html"><strong><span style="color:#cc33cc;">IL PAPA A BRESSANONE: TUTTI I VIDEO E LE FOTO</span></strong></a><br /><br /><strong>Evento preparato soltanto in 24 ore </strong><br /><br /><em><strong>Don Irsara esulta «Grande giornata» </strong></em><br /><br />BRESSANONE. <br /><br />Pire Irsara, padre Verbita e custode della casa natale di San Freinademetz, è stato per così dire il padrone di casa in occasione della visita del Papa di ieri. <br />«Una grande emozione», come racconta lui stesso, che ha accompagnato Benedetto nella visita alle tre stanze della casa: «Il Papa era molto interessato alla vita del Santo ma anche all’architettura di questa casa di contadini. E un’altra cosa che lo ha molto colpito è che qui ci sia stato in visita il primo cardinale cinese, Thomas Tien, nel 1963. D’altra parte il dialogo con la Cina è molto importante per il Santo Padre». <br />L’intera giornata «è stata una vera festa per tutta la valle, con una grande partecipazione. Tutti qui si sono mossi in fretta, in 24 ore è stato predisposto tutto al meglio. Tutti, dal Comune ai volontari, vanno ringraziati». Anche dal punto di vista della sicurezza la giornata si è svolta senza inconvenienti, anche per il lavoro di poliziotti e carabinieri arrivati da Bolzano, Bressanone, San Candido, Brunico e Brennero. In campo anche agenti della gendarmeria vaticana. Il Papa è arrivato a Oies a bordo di un elicottero dell’esercito, scortato da uno della polizia. Di ottima organizzazione e di «giornata storica per la valle» parla anche il sindaco di Badia, Ugo Dorigo.<br /><br />© Copyright Alto Adige, 6 agosto 2008 <br /><br /><em><strong>Cesto di funghi come regalo </strong></em><br /> <br /><strong>Originale dono della titolare della locanda </strong><br /><br />OIES. <br /><br />L’ultimo regalo, papa Benedetto XVI l’ha ricevuto sulla strada del rientro verso l’elicottero che lo avrebbe riportato a Bressanone. Irene Pedratscher, nonostante la sua locanda, l’unica a Oies, sia stata presa d’assalto fin dalla mattina dai pellegrini e dai fedeli in attesa dell’arrivo del Santo Padre, non ha mai rinunciato all’idea di poter fare un regalo al Pontefice. <br />Lo racconta lei stessa: «Inizialmente, sapendo che il Papa è bavarese, avevo pensato di preparargli apposta delle “Weisswurst” con birra Weizen. Poi mi sono resa conto che sarebbe stata un’impresa impossibile». <br />E allora «ho pensato che un cesto di porcini dei boschi di Oies, freschi di giornata, sarebbe stato un dono altrettanto gradito e più facile da recapitare. Devo dire grazie al personale della Polizia, che ha fermato la Mercedes del Papa consentendomi di consegnargli personalmente il dono. Ma non chiedetemi cosa ha detto. Ero troppo emozionata, so solo che ci siamo salutati in tedesco e che mi ha regalato un rosario». (adp)<br /><br />© Copyright Alto Adige, 6 agosto 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-72053742230496769192008-08-02T09:23:00.004+02:002008-08-02T09:30:47.541+02:00Un quadro per il compleanno di Don Georg <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzz4NRgYHWToLCrcGBx1kWD44Jszwn1wMlmhppFp1Iuttp1wCB6Sr4SctudHQg4HJLuTQbFE2_-SAUu40jTnI4TBjPZtFDNC2-yPygzJRDbuZASnQMcoLih15IvpTVAxAGtLwKpYoUMcnN/s1600-h/bressanone74.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzz4NRgYHWToLCrcGBx1kWD44Jszwn1wMlmhppFp1Iuttp1wCB6Sr4SctudHQg4HJLuTQbFE2_-SAUu40jTnI4TBjPZtFDNC2-yPygzJRDbuZASnQMcoLih15IvpTVAxAGtLwKpYoUMcnN/s400/bressanone74.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5229818329215553986" /></a><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/03/il-papa-in-alto-adige-lo-speciale-del.html"><strong><span style="color:#ff0000;">IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG</span> </strong></a><br /><br /><strong>IL SEGRETARIO </strong><br /><br /><em><strong>Un quadro per il compleanno di Georg </strong></em><br /><br />BRESSANONE. <br /><br />Mercoledì scorso padre Georg Gänswein, il segretario privato di Papa Benedetto XVI, ha celebrato il suo 52esimo compleanno. I dettagli dei festeggiamenti all’interno del Seminario Maggiore, chiaramente, non sono noti, ma ciò che è certo è che il rettore dell’Istituto teologico accademico, don Ivo Muser, ha voluto recapitargli un presente come segno di riconoscenza, di stima e di amicizia da parte di tutta la Chiesa brissinese, regalandogli un dipinto ad olio.<br />Il quadro raffigura una veduta antica di piazza Duomo ripresa da piazza Vescovado, è stato realizzato da un artista germanico, e poi acquistato anni fa dal titolare della bottega d’arte «Kompatscher», situata a due passi dal cancello che delimita il confine con il Seminario Maggiore.<br />Martedì mattina don Ivo Muser si è recato nel negozio dove era esposta la tela che aveva già scelto giorni prima, se l’è fatta impacchettare ed il giorno successivo l’ha regalata al segretario del Papa. Un omaggio semplice, che servirà a padre Georg Gänswein per conservare un ricordo della sua prima vacanza a Bressanone con il Pontefice.<br /><br />© Copyright Alto Adige, 1° agosto 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-69965953193458843232008-08-01T07:31:00.004+02:002008-08-01T08:37:38.301+02:00I «bianchi» di Novacella acquistati dal Vaticano ma non per il Papa che è notoriamente astemio (Gasperina)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK2HZreSKMTncjhXOsf19ahyphenhyphenFREdmjHYkLhFQC5rdEaiJ03e_9mLpoMrNFVFRm25woiipDF4qDy4TD6pwIVBQ0f7GrcHLGMeRNmsUfbzqNg71kstiudq_Tadd30-nDMqr9wdYjEBCZP8ur/s1600-h/nova.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK2HZreSKMTncjhXOsf19ahyphenhyphenFREdmjHYkLhFQC5rdEaiJ03e_9mLpoMrNFVFRm25woiipDF4qDy4TD6pwIVBQ0f7GrcHLGMeRNmsUfbzqNg71kstiudq_Tadd30-nDMqr9wdYjEBCZP8ur/s400/nova.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5229434733571510146" /></a><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/03/il-papa-in-alto-adige-lo-speciale-del.html"><strong><span style="color:#ff0000;">IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG</span> </strong></a><br /><br /><strong>La curiosità </strong><br /><br /><em><strong>I «bianchi» di Novacella acquistati dal Vaticano </strong></em><br /><br />Riccardo Gasperina <br /><br />BOLZANO <br /><br />Tra i fornitori di vini del pontefice c'è anche la cantina dell'Abbazia di Novacella. Ieri infatti è giunto presso l'Abbazia l'ordine di acquisto di circa 50 bottiglie di vino da recapitare al Seminario maggiore.<br />Negli ambienti vaticani c'è chi ricorda che il pontefice non beve vino se non in rarissime occasioni; e soprattutto che si limita esclusivamente a vino dolce. Ma il pontefice è praticamente astemio e sarebbe solito bere aranciata. <br />Dunque, le circa 50 bottiglie di vino sarebbero state ordinate, sempre secondo voci di corridoio, per gli uomini dello staff vaticano ma non per il Papa. Tra i vini presenti nell'ordine vi sono i bianchi Gewürztraminer, Kerner, Sylvaner e Müller Thurgau. Intanto l'abate di Novacella Georg Untergassmair sorride alla richiesta di notizie su una visita papale alla splendida abbazia: «Sarebbe una grande gioia per noi se venisse a trovarci, e siamo anche pronti ad accoglierlo, ma è in vacanza — afferma l'abate — ed è importante che possa riposarsi: noi rispettiamo la sua esigenza di riposo. <br />Non c'è niente di ufficiale e, se ci sarà una visita, sarà spontanea e non programmata». Untergassmair conosce già Ratzinger che ha incontrato a Roma nell'89, durante un soggiorno al Camposanto Teutonico in Vaticano. <br />«Mi parlò di Bressanone — ricorda il religioso — dove si trova tra amici, si ricordava del sacrestano del duomo, so che da queste parti si sente a casa».<br /><br />© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 31 luglio 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-27416299440697655742008-07-26T09:52:00.007+02:002008-07-27T18:18:26.185+02:00"Papamania" a Bressanone: caccia al souvenir, alle foto ed alla gatta Milly...<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtjAWcldIRvJFr4q6ko4ukmNpZ4uxGC2BjOPysxGjnbHYRT-ToLmrnwhIeZjGyIYvTmM0PgeQW1tl8WtwDuZ0y7witV-3y6U_fLffqQ4mlMbzBG4VZDu8ZIdZEnoXMZMsaOZJzRlVH7uGQ/s1600-h/bressanone11.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtjAWcldIRvJFr4q6ko4ukmNpZ4uxGC2BjOPysxGjnbHYRT-ToLmrnwhIeZjGyIYvTmM0PgeQW1tl8WtwDuZ0y7witV-3y6U_fLffqQ4mlMbzBG4VZDu8ZIdZEnoXMZMsaOZJzRlVH7uGQ/s400/bressanone11.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5227728971593013666" /></a><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/03/il-papa-in-alto-adige-lo-speciale-del.html"><strong><span style="color:#ff0000;">IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG</span> </strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2305745/3/1"><strong>Le precedenti visite di Joseph Ratzinger a Bressanone</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2591873/1/1"><strong>La caccia al souvenir</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2469187/2"><strong>Le guardie del Pontefice</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2602183/1/1"><strong>Bressanone si prepara</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2602348/1/1"><strong>La gatta Milly</strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-75437286287581613202008-07-22T18:30:00.005+02:002008-07-27T18:20:00.635+02:00Il Papa a Bressanone con la gatta nera Milly<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45nHtcbIEZ6kgBSFbU0ggfHzujXoF9SrpG4R8sQNn2dBg_43gpbQoAbGjk6dPW9RfT5zMihb3Tjtl5wf1mw3yR2qN8rdeAAWBERJVUL1g70qrmecvRijab1Ga8hf0KlCTo46AvirdvYAo/s1600-h/milly.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45nHtcbIEZ6kgBSFbU0ggfHzujXoF9SrpG4R8sQNn2dBg_43gpbQoAbGjk6dPW9RfT5zMihb3Tjtl5wf1mw3yR2qN8rdeAAWBERJVUL1g70qrmecvRijab1Ga8hf0KlCTo46AvirdvYAo/s400/milly.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5227729337443227058" /></a><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/03/il-papa-in-alto-adige-lo-speciale-del.html"><strong><span style="color:#ff0000;">IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG</span> </strong></a><br /><br /><em><strong>Papa: vacanze insieme alla gatta nera</strong></em><br /><br /><strong>E' la mascotte del seminario di Bressanone dove alloggera'</strong><br /><br />(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 22 LUG - Un gatto nero, anzi una gatta di nome Milly, sara' tra i pochi ospiti fissi che terranno compagnia a Benedetto XVI in vacanza. Il Papa sara' a Bressanone, in Alto Adige, dal 28 luglio all'11 agosto. Se qualche superstizioso sara' tentato di leggervi segnali inquietanti, per un gattofilo come Ratzinger, la notizia - annunciata durante una conferenza stampa - puo' essere solo motivo di piacere. Milly e' la gatta titolare e mascotte del Seminario Maggiore. <br /><br />© Copyright Ansa<br /><br /><em><strong>Papa: in seminario a Bressanone anche la gatta Milly </strong></em><br /><br /><strong>Per il Pontefice un piano a coda </strong><br /><br />(ANSA) - BOLZANO, 22 LUG - Una gatta nera di nome Milly e' tra i pochi che abiteranno al Seminario maggiore di Bressanone durante la vacanza del Papa. Milly e' la mascotte del Seminario e sara' accudita dalla suora superiora Maria Pieta', l'unica, assieme al rettore don Ivo Muser, che abitera' all'interno dell'edificio durante la vacanza del Papa. A disposizione del Santo Padre - che con il fratello Georg condivide la passione per la musica - nella biblioteca dell'edificio vi sara' un pianoforte a coda. <br /><br />© Copyright AnsaUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-41702883886331564312008-07-15T18:37:00.004+02:002008-07-15T18:44:18.499+02:00L'sms del Papa "teenager"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo0iCe8Y_RyXonMLeMJ5dcnNPHsBnFY21vmUnT8VY-JuQWm_lGwfEFEH8SWX8TFx_Ql9NW8NyMVkJOKfOeHCEFG0PiZO9w462lV9ZFd8n8qLt812Gfdc866zFB9n-EtsS2a1mX91q-8KTs/s1600-h/gmg74.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo0iCe8Y_RyXonMLeMJ5dcnNPHsBnFY21vmUnT8VY-JuQWm_lGwfEFEH8SWX8TFx_Ql9NW8NyMVkJOKfOeHCEFG0PiZO9w462lV9ZFd8n8qLt812Gfdc866zFB9n-EtsS2a1mX91q-8KTs/s400/gmg74.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5223281939557937042" /></a><br /><em><strong>Sydney, Papa manda sms ai pellegrini</strong></em><br /><br /><strong>Testo informale e la firma B-XVI</strong><br /><br />Papa Benedetto XVI ha inviato a centinaia di ragazzi, che si trovano a Sydney per la Giornata mondiale della gioventù, un sms per invitarli a rinnovare la propria fede. Il messaggio riprende il linguaggio giovanile con tanto di firma "B-XVI". Questo il testo: "Giovane amico, Dio e la sua gente hanno grandi aspettative su di te perché hai dentro di te il supremo dono del Padre: lo spirito di Gesù".<br />Joseph Ratzinger è arrivato a Sydney da qualche giorno e sarà presente agli eventi della Gmg a partire da giovedì 17 luglio. L'apice della manifestazione sarà la messa di domenica, a cui si stima saranno presenti 300mila pellegrini riuniti nella baia di Sydney, in Australia.<br />L'sms papale, a differenza dello stile sempre formale e pomposo delle comunicazioni della Città del Vaticano, continua la tradizione di messaggio vicino alla sensibilità dei giovani inaugurato nel 2005 con la Giornata mondiale della gioventù di Colonia, in Germania. Già in quella occasione, la prima per l'allora neo Papa, si usò l'acronimo "B-XVI" per firmare i messaggi inviati dall'organizzazione ai telefoni cellulari dei pellegrini.<br /><br />© Copyright Tgcom<br /><br /><strong>E' stato spedito ai partecipanti della giornata mondiale della gioventu' </strong><br /><br /><em><strong>L'sms del Papa "teenager"</strong></em><br /><br /><strong>Il testo del messaggio inviato dal pontefice usa le abbreviazioni tipiche dei ragazzi ed è firmato BXVI</strong><br /><br />SYDNEY <br /><br />Anche se Benedetto XVI non è un Papa giovane si è adeguato alle mode: ha imparato il linguaggio dei teenagers, almeno per spedire un sms usando la loro stessa lingua quando si scambiano messaggi con i cellulari. L'sms in inglese con il pensiero del Papa, che ogni giorno viene inviato ai partecipanti alla Giornata mondiale della gioventù, usa infatti le abbreviazioni tipiche di questo modo di comunicare. <br /><br /><strong>IL TESTO </strong>- «Young friend, God and his people expect much from u because u have within you the Fathers supreme gift: the Spirit of Jesus - BXVI» recita il primo sms inviato ai ragazzi. E usa «u» come abbreviazione di «you», ne più nè meno come fanno i teen-ager italiani quando usano «x» per scrivere «per» o «tvb» per «ti voglio bene». <br /><br />© Copyright Corriere online<br /><br /><a href="http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2007/08/giornata-mondiale-della-gioventu-sydney.html"><strong><span style="color:#ff0000;">VIAGGIO APOSTOLICO A SYDNEY IN OCCASIONE DELLA XXIII GMG (12-21 LUGLIO 2008): LO SPECIALE DEL BLOG</span></strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-11845174871720042592008-07-10T17:14:00.040+02:002008-08-13T17:27:51.284+02:00IL PAPA A BRESSANONE: TUTTI I VIDEO E LE FOTO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw-uoJZSYFcTKDQ443UZ8jbYIhumgKhjNFubMQP3QqoP35NtaiXvPkHEmZja839soPHwCWtfJeOjZPac0WPc0Whh8SF9OwcGKaKtiD0OQGPpFvX3_c44IWFmutvqNxzkEbbf9W7veaDlAn/s1600-h/bressanone60.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw-uoJZSYFcTKDQ443UZ8jbYIhumgKhjNFubMQP3QqoP35NtaiXvPkHEmZja839soPHwCWtfJeOjZPac0WPc0Whh8SF9OwcGKaKtiD0OQGPpFvX3_c44IWFmutvqNxzkEbbf9W7veaDlAn/s400/bressanone60.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5229987927081777586" /></a><br /><a href="http://bxvicuriosita.blogspot.com/2008/03/il-papa-in-alto-adige-lo-speciale-del.html"><strong><span style="color:#ff0000;">IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG</span> </strong></a><br /><br /><strong><span style="color:#3366ff;">VIDEO</span></strong><br /><br /><a href="http://www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000436.flv&vai=ctv_frame00436.jpg&var1=12/08/2008&var2=Bressanone&var3=Congedo%20da%20Bressanone&settimana=33&anno_perlinknav=2008"><strong>Il Papa si congeda da Bressanone: video Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/il-papa-lascia-bressanone-servizio-di.html"><strong>Il Papa lascia Bressanone: servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/il-papa-incontra-i-suoi-angeli-custodi.html"><strong>Il Papa incontra i suoi "angeli custodi": servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/appello-del-papa-per-il-caucaso-angelus.html"><strong>Appello del Papa per il Caucaso, Angelus ed intervista al card. Scola: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/appello-del-papa-per-lossezia-video-di.html"><strong>Appello del Papa per l'Ossezia: video di Repubblica e Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/crisi-nel-caucaso-appello-del-papa.html"><strong>Crisi nel Caucaso, appello del Papa: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/grande-attesa-per-il-secondo-angelus-da.html"><strong>Grande attesa per il secondo Angelus da Bressanone: servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/il-papa-riceve-la-cittadinanza-onoraria.html"><strong>Il Papa riceve la cittadinanza onoraria di Bressanone: servizio di Skytg24 e Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/incontro-del-papa-con-il-clero.html"><strong>Incontro del Papa con il clero altoatesino: servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000431.flv&vai=ctv_frame00431.jpg&var1=04/08/2008&var2=Vatican%20city&var3=Benedetto%20XVI:%20in%20vacanza%20lavora%20al%20libro%20su%20Gesù&settimana=32&anno_perlinknav=2008"><strong>Benedetto XVI: in vacanza lavora al libro su Gesù: servizio di Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000433.flv&vai=ctv_frame00433.jpg&var1=06/08/2008&var2=Bressanone&var3=Il%20Papa%20a%20Bressanone%20incontra%20i%20sacerdoti%20e%20ricorda%20Paolo%20VI%20e%20Giovanni%20Paolo%20II&settimana=32&anno_perlinknav=2008"><strong>Incontro del Papa con il clero: servizio di Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000432.flv&vai=ctv_frame00432.jpg&var1=06/08/2008&var2=Oies&var3=Benedetto%20XVI%20si%20reca%20in%20visita%20a%20Oies&settimana=32&anno_perlinknav=2008"><strong>Visita del Papa a Oies, Val Badia: servizio di Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/visita-del-papa-ad-oies-val-badia.html"><strong>Visita del Papa ad Oies (Val Badia): servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/il-papa-in-val-badia-servizio-di.html"><strong>Il Papa in Val Badia: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/benedetto-xvi-visita-la-chiesa-locale.html"><strong>Benedetto XVI visita la chiesa locale, benedice i fedeli e riceve la visita del cardinale Tarcisio Bertone: video Repubblica TV </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/messaggio-del-papa-per-le-olimpiadi.html"><strong>Messaggio del Papa per le Olimpiadi: video integrale di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/linterpretazione-del-concilio-vaticano.html"><strong>L'interpretazione del Concilio Vaticano II ed il ruolo di Paolo VI secondo Benedetto XVI: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000430.flv&vai=ctv_frame00430.jpg&var1=03/08/2008&var2=Vatican%20City&var3=Benedetto%20XVI:%20sovrumano%20il%20merito%20di%20Paolo%20VI%20nel%20chiudere%20il%20Concilio&settimana=32&anno_perlinknav=2008"><strong>Angelus: video Radio Vaticana/CTV</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/angelus-di-benedetto-xvi-bressanone.html"><strong>Angelus di Benedetto XVI a Bressanone: servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/ore-6-del-mattino-inizia-linvasione.html"><strong>Ore 6 del mattino: inizia l'invasione pacifica di Bressanone. Servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/i-brissinesi-entusiasti-attendono.html"><strong>I Brissinesi entusiasti attendono l'Angelus di domani: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/le-radici-altoatesine-di-benedetto-xvi.html"><strong>Le "radici" altoatesine di Benedetto XVI: Stefano Maria Paci indaga... </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/07/le-immagini-del-papa-in-vacanza-video.html"><strong>Le immagini del Papa in vacanza: video di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/07/il-papa-ringrazia-bressanone-intervista.html"><strong>Il Papa ringrazia Bressanone. Intervista al vescovo di Bolzano: servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/07/il-papa-arriva-bressanone-servizio-di.html"><strong>Il Papa arriva a Bressanone: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/07/oggi-il-papa-bressanone-servizio-di.html"><strong>Oggi il Papa a Bressanone: servizio di Skytg24 </strong></a><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/07/lattesa-di-bressanone-servizio-di.html"><strong>L'attesa di Bressanone: servizio di Skytg24</strong></a><br /><br /><a href="http://www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?vaiflv=0000428.flv&vai=ctv_frame00428.jpg&var1=28/07/2008&var2=CTV&var3=Da%20oggi%20Benedetto%20XVI%20è%20a%20Bressanone&settimana=31&anno_perlinknav=2008"><strong>Arrivo del Papa a Bressanone: video Radio Vaticana/Ctv</strong></a><br /><br /><strong><span style="color:#3366ff;">GALLERIE FOTOGRAFICHE</span></strong><br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/il-papa-bressanone-le-foto-del-sito.html"><strong>Il Papa a Bressanone: le foto del sito della diocesi di Bolzano </strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://papa.bressanone.it/it/impressioni/4801/cittadinanza_onoraria_per_benedetto_xvi.html"><strong>Cittadinanza onoraria per Benedetto XVI</strong></a> (clicca su "visualizza" per aprire la galleria fotografica)<br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2660806"><strong>L'incontro con 400 preti</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2660587"><strong>La visita a Oies</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2644627"><strong>Angelus / Il Papa tra la folla</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2644888/1/1"><strong>Angelus / I fedeli a Bressanone</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://papa.bressanone.it/it/impressioni/4745/angelus_del_3_agosto.html"><strong>Angelus con Benedetto XVI del 3 agosto </strong></a> (clicca su "visualizza" per aprire la galleria fotografica)<br /><br /><a href="http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2008/08/il-papa-in-alto-adige-le-foto.html"><strong>Il Papa in Alto Adige: le foto pubblicate dal sito della diocesi di Bolzano-Bressanone</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://papa.bressanone.it/it/impressioni/4604/arrivo_di_benedetto_xvi_a_bressanone.html#"><strong>L'arrivo del Papa al seminario di Bressanone </strong></a>(clicca su "visualizza" per aprire la galleria fotografica)<br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2613775"><strong>Il Papa accolto da una folla festante a Bressanone</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2618466"><strong>Il Papa accolto da una folla festante a Bressanone (seconda parte)</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2610670/1/1"><strong>L'arrivo a Bolzano</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2305745/3/1"><strong>Le precedenti visite di Joseph Ratzinger a Bressanone</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2591873/1/1"><strong>La caccia al souvenir</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2469187/2"><strong>Le guardie del Pontefice</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2602183/1/1"><strong>Bressanone si prepara</strong></a><br /><br />FOTO: <a href="http://altoadige.repubblica.it/multimedia/home/2602348/1/1"><strong>La gatta Milly</strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-20447714637232282182008-06-17T09:20:00.003+02:002008-06-17T09:29:50.650+02:00La storia di Don Antonio Tedesco che il Papa chiama Antonio Bavarese<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEHO5ZjU4t76aVh09B4AP7EWLRQ23GglQs9zcViT0wGit_dgLElfkSJ4-HynHA05ymU6jDkPQRbFyiBIPNIRHsWeyjw1t8mCTV-2djuLlUxFUqaNxvyDNL3Q23nZI9-UNsU2PcQkRFPkU/s1600-h/025.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEHO5ZjU4t76aVh09B4AP7EWLRQ23GglQs9zcViT0wGit_dgLElfkSJ4-HynHA05ymU6jDkPQRbFyiBIPNIRHsWeyjw1t8mCTV-2djuLlUxFUqaNxvyDNL3Q23nZI9-UNsU2PcQkRFPkU/s400/025.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5212749143874644114" /></a><br /><em><strong>Porta dalla Germania gli amici del Papa</strong></em><br /><br />di Paolo Mosca<br /><br />Bravo, Antonio Bavarese, gli dice scherzosamente Benedetto XVI. Lui, il cui vero nome è Antonio Tedesco, sorride soddisfatto dell’affettuoso gioco di parole del Papa. <br />D’altronde don Antonio, da 40 anni a Roma, non finisce mai di stupire: con la sua carica umana, riesce a portare dalla Germania migliaia di pellegrini. Oggi è presidente del Centro Pastorale pellegrini di lingua tedesca. La sede è in via della Conciliazione, al pianterreno di Palazzo Cesi. Un gruppo di ragazzi al computer e lui: don Antonio da Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. “Nasco nel ’40, nel quartiere più povero di un piccolo paese con un grande cuore: non è un caso che oggi là si organizzi il Festival del Cinema per ragazzi e una mostra di presepi da tutto il mondo. Come mio padre, che emigrò in Svizzera per fare il sarto, anch’io mi sentivo un pellegrino con la valigia. Senza sapere una parola di tedesco, dopo il seminario a Palermo, ho raggiunto papà in Svizzera. Studio teologia a Coira, e dico la mia prima messa a Zurigo, dove c’era una piccola comunità di cattolici. Tu sei ‘pazzo’, mi diceva papà. Da pathos, gli rispondevo io, che vuol dire passione. Volevo aiutare i nostri emigranti a non perdere la fede cattolica: organizzavo per loro tornei di calcio, tavole rotonde, con lavoratori spagnoli, greci, di tutto il mondo”. E mamma Alfonsina cosa pensava di padre e figlio emigranti? “Lei ci dava la carica. <br />Il primo agosto compie 90 anni, vive a Zurigo con mia sorella, e mi dà ancora lezioni di fede”. A Roma come ci arriva? “Col permesso dei vescovi di Zurigo e Salerno: ci vai un anno a spese tue, mi dissero. E io, testone, trovai una stanza al Centro Teutonico del Vaticano, diplomandomi all’Istituto di Scienze Sociali dall’Università Pontificia. Poi viceparroco a Santo Spirito in Sassia, e anche insegnante di religione ai licei Dante Alighieri e Mamiani. Era il ’68: tempi difficili”. Perché la chiamavano “il terrore del Vaticano”? <br />Perché con la mia Lambretta 150 andavo al massimo per i Giardini Vaticani. Ma poi cambiarono idea, quando cominciai a portare migliaia di pellegrini in piazza San Pietro. Su 1000, però, almeno 250 erano handicappati in carrozzella. Ho portato anche centinaia di ciechi: con i miei collaboratori loro vedevano le statue, toccandole, sfiorandole. Ascoltavano cori di musica sacra. Quindi ho portato migliaia di coppie di sposi: o per festeggiare gli anniversari di matrimonio, o appena dopo il sì. Loro si rivestivano da sposi, e dopo l’udienza generale, tutti ai castelli romani, alla villa del cardinale Colonna: e la sera a Trastevere, per una cena con gli stornelli. Per ogni coppia c’era una pergamena di auguri firmata dal Pontefice”. <br />Dal ’95 lei organizza la festa della Pentecoste al Pantheon. “Sì, dal foro della cupola scende una pioggia di petali di rose rosse che arrivano da Giffoni. Ogni petalo è una fiammella dello Spirito Santo”. <br />Recentemente è stato molto malato. “Una forma terribile di diabete. Lo stress, il mangiare disordinato. Da 96 chili sono sceso a 80. Credo che le preghiere di Benedetto XVI mi abbiano fatto meglio delle medicine. Nella convalescenza, ho scritto un libro per bambini sul Papa. ‘Hai fatto bene, in Paradiso saremo tutti bambini di fronte a Dio’, mi ha detto Ratzinger”. <br /><br />© Copyright Il Messaggero, 15 giugno 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-25926686928745774682008-06-14T14:40:00.003+02:002008-06-14T15:58:16.380+02:00Leuca e Brindisi: il Papa visita il Salento. Tre gli annulli speciali<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBxZIV4DgwAZB-pWZKRfGdR5GPMxcfiCmc2OUASqgf2HoFg2V9nJqY-ervqVC6Acvw5JFOiY60DamnORCUcZmiclOW49aYzG4CfifxEylsZcS9PJh9sXbB27j89ayxoBlyO_Gcpfa-FkM/s1600-h/brindisiannulli.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBxZIV4DgwAZB-pWZKRfGdR5GPMxcfiCmc2OUASqgf2HoFg2V9nJqY-ervqVC6Acvw5JFOiY60DamnORCUcZmiclOW49aYzG4CfifxEylsZcS9PJh9sXbB27j89ayxoBlyO_Gcpfa-FkM/s400/brindisiannulli.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211717527089882450" /></a><br /><a href="http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2007/12/visita-pastorale-del-papa-brindisi-14.html"><strong><span style="color:#3366ff;">VISITA PASTORALE DEL PAPA A SANTA MARIA DI LEUCA E BRINDISI (14-15 GIUGNO 2008): LO SPECIALE DEL BLOG</span></strong></a><br /><br /><em><strong>Leuca e Brindisi: il Papa visita il Salento. Tre gli annulli speciali</strong></em><br /><br /><em>Inizia oggi pomeriggio la due giorni pugliese di Papa Ratzinger in terra salentina: arrivo verso le 17:00 a Santa Maria di Leuca dove, ricevuto dalla comunità leccese, si recherà alla Basilica-Santuario di Santa Maria "de finibus terrae" ritenuta una delle più antiche presenze cristiane in Italia, risalente al 43 dc. Il giorno dopo tappa a Brindisi, dove il Santo Padre celebrerà messa sulla maestosa e scenografica banchina appositamente allestita nel porto del capoluogo brindisino. Tre gli annulli postali in uso in questi giorni: due a Santa Maria di Leuca e uno a Brindisi. Predisposte anche cartoline filateliche commemorative dell'evento.</em><br /><br />di Francesco De Carlo<br /><br />E' ormai tutto pronto in Salento: il Papa giungerà nel primo pomeriggio (intorno alle 17:00) in elicottero a Santa Maria di Leuca (Le), prima tappa di un viaggio che lo porterà, tra oggi e domani, <a href="http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2007/12/visita-pastorale-del-papa-brindisi-14.html"><strong>a visitare le diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca e di Brindisi-Ostuni</strong></a>.<br /><br />Papa Benedetto XVI, che è al suo decimo viaggio apostolico in Italia, il secondo in Puglia, arrivato a Santa Maria di Leuca si recherà al Santuario di Santa Maria de finibus terrae, forse il più antico Santuario cristiano d'Italia. Il suo nome latino significa "ai confini della terra" ed è stato attribuito dagli antichi Romani ad indicare l'estremo lembo dei territori civilizzati romani, oltrte il quale cominciavano le colonie.<br /><br />La storia della Basilica-Santuario mariano di Leuca risale, quindi, ai primordi del cristianesimo: creato come tempio addirittura nel 43 DC, divenne sede vescovile nel 59 DC. Distrutto per ben cinque volte dalla furia dei Saraceni, venne sempre ricostruito dai fedeli leuchesi. <br />Al Santuario di Santa Maria di Leuca il Papa inconterà il rettore della Basilica e pregherà davanti all'altare della Madonna prima di iniziare una celebrazione eucaristica alle 17:30 insieme al vescovo della diocesi mons. Vito De Grisantis. <br /><br />Al termine della messa, intorno alle 19:30, Papa Ratzinger ripartirà, sempre in elicottero, per Brindisi, seconda tappa del suo viaggio in terra salentina, che raggiungerà in circa mezz'ora di volo. Qui alle 20:30 avverrà l'incontro con la città: a Piazzale Lenio Flacco, infatti, ci sarà il saluto del capoluogo salentino e dei giovani brindisini, al termine del quale il Pontefice si ritirerà nella sede Vescovile per trascorrere la notte. <br /><br />Domattina, domenica 15 giugno, il Papa prima incontrerà le Suore di clausura nella Cappella dell'Episcopio quindi, con lapapamobile, raggiungerà Sant'Apollinare, la grande banchina appositamente realizzata dal Comune all'interno della spettacolare scenografia del porto di Brindisi. Qui il Santo Padre avvierà la Celebrazione Eucaristica (alle 10:00) e a mezzogiorno reciterà l'Angelus. <br />Nel pomeriggio visita alla Basilica Cattedrale dove Benedetto XVI incontrerà i Sacerdoti e i Seminaristi della Diocesi e con essi pregherà davanti al Santissimo Sacramento. <br /><br />Il viaggio papale si conclude alle 17:00 con la ripartenza in papamobile verso l'Aeroporto Militare "O. Pierozzi" di Brindisi e di qui, verso Roma.<br /><br />L'importante ed attesissimo evento religioso in terra salentina avrà naturalmente sottolineatura marcofila.<br /><br />Due gli annulli speciali in uso oggi a Santa Maria di Leuca entrambi ottenibili presso lo stand di Poste Italiane allestito sul Lungomare Cristoforo Colombo, all'interno del Porto Turistico della cittadina leccese. Su entrambi gli annulli (uno richiesto dall'Ordine Equestris [A] e l'altro dalla Diocesi di Ugento-S.M. di Leuca [B]) compare un Papa benedicente e uno scorcio della città. Ecco gli orari del servizio: per l'annullo [A], dalle 14:00 alle 19:00; per l'annullo [B], dalle 10:00 alle 16:00.<br /><br />Uno l'annullo speciale utilizzato a Brindisi: si potrà ottenere presso il servizio temporaneo di Poste Italiane allestito in Piazza Vittoria dalle 08:00 alle 14:00. <br /><br />Phil web<br /><br /><a href="http://www.philweb.it/channews/uploads/articoli/2008/1321-papa-salento-leuca1.jpg"><strong>IL PRIMO ANNULLO</strong></a><br /><br /><a href="http://www.philweb.it/channews/uploads/articoli/2008/1321-papa-salento-leuca2.jpg"><strong>IL SECONDO ANNULLO</strong></a><br /><br /><a href="http://www.philweb.it/channews/uploads/articoli/2008/1321-papa-salento-brindisi.jpg"><strong>IL TERZO ANNULLO</strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-20777123224792748372008-05-21T16:41:00.003+02:002008-05-24T10:53:43.404+02:00Il giallo delle mele di Papa Ratzinger<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7g1SVbbKFdJYWHNdXv0sBsqkBV06JKx0ene_Dc-_9nkVVrTmPv6K8re1MtlERGyrw3mh4jw13PNQleBpWhtO4zxknbyAKirNEpAyPnUz0YSvQXdDZ1dOEtwe3I8ca_1wQqPFHxrs9HEM/s1600-h/benny1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7g1SVbbKFdJYWHNdXv0sBsqkBV06JKx0ene_Dc-_9nkVVrTmPv6K8re1MtlERGyrw3mh4jw13PNQleBpWhtO4zxknbyAKirNEpAyPnUz0YSvQXdDZ1dOEtwe3I8ca_1wQqPFHxrs9HEM/s400/benny1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5203864901759437858" /></a><br /><em><strong>Il giallo delle mele di Papa Ratzinger</strong></em><br /><br />di Paolo Mosca<br /><br />DIETRO il bancone c’è una fotografia in bianco e nero: ritrae un bambino di tre anni che sta seduto su una cassetta di mele, in un frutto un cartello: 150 lire al chilo. “Quel bambino”, oggi è l’anima dell’Antica Frutteria di Borgo, in vicolo d’Orfeo, una traversa di Borgo Pio: si chiama Enrico Carocci, 56 anni, parla di mele e pesche come fossero gioielli. «Vado all’alba al mercato a scegliere i frutti uno per uno. Lo faccio da sempre, e non sono ancora stanco». Anni fa, prima del grigio sui capelli, lo chiamavano “il biondo”; oggi lo chiamano tutti “baffetto”. Ha lasciato gli studi per la frutta? «Dopo la terza media, sono venuto qui a dare una mano a papà Armando e mamma Marcella. Il negozio, aperto dagli anni Cinquanta, era un andirivieni di gente del Borgo, turisti, vescovi e monsignori. Mamma inventava vetrine di frutta in mezzo a fiori freschi, e oggi queste creazioni le fa mia moglie Franca. Pensi che l’altro giorno è passato di qui Renzo Arbore che si è complimentato per l’allegria della vetrina, e poi ha comprato due limoni di Amalfi». Fu suo padre Armando che venne contattato dal Vaticano? «Certo. Ma a portare la frutta dentro quei palazzi benedetti ero io, col motorino di papà, un Beghelli 50 senza targa: niente casco, entravo in Vaticano dalla parte sinistra di piazza San Pietro, da dove oggi esce la Papamobile». Che cosa provava ad entrare in quei luoghi santi? «Mi sembrava ogni volta di fare la prima Comunione. Era un sogno. Sentivo che là dentro qualcuno mi proteggeva dal cielo. E così è stato. Proprio qui in Borgo Pio, sul motorino, sono stato investito da una Seicento. Al volante c’era una suora. Oggi dico che è stato un miracolo. Il motorino di papà è andato a pezzi, e io mi sono ritrovato in piedi sull’asfato, illeso. La suora mi tastava le gambe, le braccia, la testa: stai bene?, mi continuava a chiedere. E io pensavo a papà, che forse mi avrebbe dato un paio di ceffoni perché gli avevo rotto il motorino. Invece lui e mamma, felici perché stavo bene, mi riempirono di baci». Passano gli anni. Lei cambia il motorino con una Vespa, ma continua a fare su e giù con il Vaticano. «Certo, grazie alla sorella del cardinale Giovanni Battista Re. Andavo su al Belvedere, a portare la frutta preferita da Sua Eminenza: meloni, pesche e ciliegie. Per ringraziarmi, la sorella mi portava a vedere i Giardini Vaticani. Una volta anche la Cappella Sistina. Re ama i frutti estivi: diventavamo matti per offrirgli ogni tipo di pesca. Ce ne sono venti: bianca, gialla, vellutata… ma lui preferiva le pesche noci. Un giorno la sorella mi disse: ‘Oggi porta su la frutta più dolce che hai, credo che l’assaggerà anche Sua Santità Giovanni Paolo II’. Il cardinale, infatti, era molto legato al Papa, e mangiavano spesso insieme». Nel 2008, qui a Borgo Pio, ci sono soltanto due negozi di frutta, il suo e quello del signor Mario. C’è un giallo che appassiona il Borgo. In quale dei due negozi Papa Ratzinger manda a comprare le mele per i suoi strudel? <br />«Io l’ho visto tante volte Benedetto XVI quando era cardinale e abitava in piazza della Città Leonina. Lo incontravo quando portavo in quella casa la frutta a monsignor Travia. Mi sorrideva sempre con dolcezza. Credo che questo Papa sia così buono che manderà a prendere le mele un po’ da me e un po’ da Mario». <br /><br />© Copyright Il Messaggero, 18 maggio 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-53581686191941380812008-05-21T11:30:00.003+02:002008-05-21T14:07:41.399+02:00Squadra di fedelissimi artigiani per il Papa: dal rasoio a tre testine cercato in mezza Europa dal suo elettricista, alle scarpe 'graffiate'<a href="http://4.bp.blogspot.com/_TqLrAiy_Nlg/SDPtXgEMG8I/AAAAAAAABmU/U150zmPhmrk/s1600-h/angel3.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://4.bp.blogspot.com/_TqLrAiy_Nlg/SDPtXgEMG8I/AAAAAAAABmU/U150zmPhmrk/s400/angel3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202762982543334338" /></a><br /><strong>E poi c'è l'orologiaio che però al 'Pontefice' ha cambiato un solo cinturino </strong><br /><br /><em><strong>Squadra di fedelissimi artigiani per il Papa: "Così cerchiamo di accontentarlo" </strong></em><br /><br /><strong>Dal rasoio a tre testine cercato in mezza Europa dal suo elettricista, alle scarpe 'graffiate' riparate dal ciabattino extracomunitario </strong><br /><br />Città del Vaticano, 18 mag. - (Adnkronos) <br /><br />Anche il Papa non rinuncia a qualche piccolo vezzo. E così può capitare che, pur di accontentarlo, si cerchi in mezza Europa anche un semplice rasoio. <br /><br />E' capitato allo storico elettricista del Pontefice, Angelo Mosca, che ha montato lampadine e fatto riparazioni di ogni tipo per Joseph Ratzinger quando era cardinale. E che anche ora affianca in qualche lavoretto gli operai della Fabbrica di San Pietro.<br /><br />"<em>Non molto tempo fa </em>- racconta Mosca - <em>il Papa cercava un rasoio a tre testine anti taglio. Un modello però fuori produzione da diversi anni". Ebbene, il fedele artigiano, come riferisce, non volendo fare cadere nel vuoto il desiderio del Pontefice, ha sguinzagliato collaboratori in mezza Europa, "e, alla fine - ricorda con soddisfazione - quel rasoio è stato trovato</em>".<br /><br />Sempre di recente, il Pontefice, attraverso i suoi collaboratori, si è rivolto nuovamente all'amico artigiano. <br />"<em>Aveva bisogno di una lampada per lo studio. Ed è stato scelto un lume alogeno, molto semplice ma di grande luminosità</em>", racconta Mosca, che, quando il cardinale Ratzinger abitava nella città leonina era praticamente di casa. "<em>C'era sempre qualcosa da riparare</em> - dice l'elettricista settantenne - Una <em>volta, poi, durante una riparazione nella cucina presi una scala e il cardinale Ratzinger si mostrò molto preoccupato perché era pericolante. Oggi in Vaticano per le riparazioni vanno gli operai della fabbrica di San Pietro</em>". <br /><br />Ma Ratzinger, anche da papa, non ha dimenticato il vecchio artigiano. "<em>E ogni tanto qualche piccola riparazione la faccio al negozio di Borgo Pio</em>", dice con orgoglio. <br /><br />Anche il calzolaio extracomunitario che fa le scarpe al Papa non incontra più Ratzinger da quando è diventato pontefice. "<em>Le sue scarpe ora me le portano le sue collaboratici</em> - racconta Antonio Arellano, 38enne originario del Perù - <em>Sono soprattutto mocassini neri e coloro rosso ciliegia, spesso graffiati o consumati sulla punta. Ma le sue scarpe non sono mai così consumate</em>", tiene poi a precisare. <br />Riparazioni con corsia preferenziale? Neanche a parlarne: "<em>Il Papa viene trattato come tutti gli altri cilenti</em>", giura il ciabattino peruviano che a qualche cliente in attesa nel negozio a due passi dal Vaticano confida: "<em>ma un po' di sconto al Papa non si nega</em>".<br /><br />Tra gli artigiani del Papa c'è anche l'orologiaio Francesco Rocchi che, al momento, per Ratzinger ha potuto fare solo una cosa: "<em>Quando è stato eletto Papa si è dovuto provvedere a sostituire il cinturino dell'orologio con uno di colore bianco. Finora ho fatto solo questo piccolo intervento</em>", dice Rocchi con un po' di rammarico.<br /><br />© Copyright AdnkronosUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-28455244686717763132008-05-19T19:02:00.003+02:002008-05-19T19:07:17.710+02:00Il Papa al sommelier che gli versava l'aranciata: «Conoscete le mie debolezze, eh» (Albanese)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3sKbg_8QtpemZFQnu0DeuXjPnbRR02AoMwcqrkFvpFRqSu3mkuAW_wUVA1MMdj0PhQ3UglV2K71Zq1ULjBP3JhpZAhna1t-L_iMC6ARwJAddBaS5GZue0GNdgbJ-PNKWA5sGv8zc8yhw/s1600-h/1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3sKbg_8QtpemZFQnu0DeuXjPnbRR02AoMwcqrkFvpFRqSu3mkuAW_wUVA1MMdj0PhQ3UglV2K71Zq1ULjBP3JhpZAhna1t-L_iMC6ARwJAddBaS5GZue0GNdgbJ-PNKWA5sGv8zc8yhw/s400/1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202136668937394658" /></a><br /><strong>Padre Georg e i cardinali fanno onore al vino ligure </strong><br /><br /><strong>Il Papa ha assaggiato il risotto con gli asparagi e mangiato due fette di cima (ma solo il ripieno). <br />Da bere, succo d'arancia</strong><br /><br />Patrizia Albanese<br /><br />Genova. <br /><br />«Scusate il ritardo». Prima ancora dei saluti a chi stava per servirlo, il Papa ha chiesto scusa. Tra lo stupore generale. Già perché la cena allestita nella sala al terzo piano del Santuario della Guardia era fissata per le 21 di sabato. Ma è iniziata mezz'ora dopo causa nebbia. Un nebbione quasi invernale che ha avvolto il Santuario in un bozzolo bianco, impedendo a Benedetto XVI di arrivarci in elicottero. E costringendolo a una estenuante serpentina di curve per arrampicarsi fino "a casa" di monsignor Marco Granara.<br />La cena - specialità liguri, rigorosamente senz'aglio - preparata dalle fedelissime signore della Guardia è stata poi servita da camerieri - e sommelier - d'eccezione. <br />Nell'ordine: Moreno Babbini, titolare de "Il genovino"; Alex Molinari, proprietario del "Lord Nelson" di Chiavari; Marina Bertolino, caposervizio sala dell'"Antica Osteria della Castagna" di Giorgio Bove e Giovanni Losio, figlio del titolare di "Bruxaboschi". Outsider, convocati per la colazione papale di domenica mattina (alle 7), Marco Gardella e Valeria Isola, figli del titolare de "La Pineta" . <br />Dire che erano tutti emozionatissimi è forse scontato. Ma assolutamente vero. Come giura Moreno Babbini. Che tradendo il ruolo di sommelier ha versato succo d'arancia nell'unico calice riservato al Santo Padre. <br />Lui ha apprezzato e sorridendo ha detto: «Conoscete le mie debolezze, eh». «Ha bevuto solo succo d'arancia», conferma Alex Molinari, sommelier professionista, titolare del ristorante Armia e Lord Nelson pub di Chiavari. Quanto alla cena, è stata frugalissima. «È durata un'ora, poi alle 22.30 il Pontefice s'è ritirato nelle sue stanze - racconta Babbini - Ha apprezzato i raviolini in brodo. Ha assaggiato il risotto agli asparagi. E provato la cima, mangiandone esclusivamente il ripieno di due fette. Ma ha assaggiato i dolci e ammirato la torta-scultura di Poldo». Quanto al resto dei commensali - undici in tutto, Bertone alla sinistra del Papa, Bagnasco alla sua destra - tutti hanno apprezzato i vini. facendo stappare sei bottiglie tra Vermentino Doc della Valpolcevera, Rossese Doc di Dolceacqua e Schiacchetrà delle Cinqueterre. Gongola con doveroso orgoglio Moreno Babbini: «Padre Georg, segretario di Benedetto XVI, mi ha dato davvero soddisfazione. S'interessava di tutte le etichette dei tre tipi di vino serviti a tavola, manifestando interesse. Ha apprezzato. <br />Come i cardinali». Che impegnati nella conversazione fitta con Sua Santità, in particolare il Segretario di Stato, ritardavano un po' la degustazione. «Il clima era piacevolissimo - chiosa il sommelier. Ed è andato tutto benissimo».<br /><br />© Copyright Il Secolo XIX, 19 maggio 2008Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2353850593923730872.post-1954909700222421142008-05-06T16:38:00.003+02:002008-05-06T16:42:07.899+02:00TORTA PAPALE DI COMPLEANNO...<a href="http://dagospia.excite.it/images/p/papa-ratzinger_CHI_foto1.jpg"><img style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://dagospia.excite.it/images/p/papa-ratzinger_CHI_foto1.jpg" border="0" /></a><br /><em>(Clicca sulla foto per ingrandirla)</em><br /><br /><em><strong>TORTA PAPALE</strong></em><br /><br />Marina Pignatelli per “Chi”<br /><br />Agnolotti fatti in casa, crauti, patate, un branzino dell'Atlantico arrosto con timo, sale, rosmarino e limone. E una fantastica torta di cioccolato e nocciole a forma di mitria. E’ questo il menu realizzato per la festa di compleanno che Benedetto XVI ha festeggiato a New York, durante la sua recente visita pastorale negli Stati Uniti.<br /><br />Artefice delle pietanze è stata l'italo-americana Lidia Bastianich, proprietaria del Felidia, il ristorante italiano più famoso d'America. «Pensavo di dover preparare un pranzo o una cena per Sua Santità». ricorda ancora emozionata la chef. «Invece ho passato due giorni accanto al Papa. Un'esperienza che non dimenticherò mai. E un uomo molto semplice e cordiale con tutti».<br /><br />© Copyright Chi (Dagospia)Unknownnoreply@blogger.com