domenica 6 aprile 2008

La mappa di Papa Ratzinger (Conti per il "Corriere")


La mappa di Ratzinger

Stato del Vaticano, una nuova pianta per i suoi 80 anni

di PAOLO CONTI

L'anno prossimo lo Stato della Città del Vaticano compirà ottant'anni, perchè tanti ne sono passati dai Patti Lateranensi del 1929. E come tutte le nazioni del mondo anche quella papale (appena 44 ettari di estensione, poco meno di 500 abitanti reali di cui solo 230 con la titolarità della cittadinanza effettiva) ha bisogno di rappresentarsi, culturalmente e figurativamente, con una pianta. Nasce così Civitas Vaticana - La nuova pianta della Città del Vaticano realizzata per l'occasione dal maestro Pierluigi Isola, apprezzato vedutista e paesaggista, a suo tempo allievo di Piero Guccione, Bruno Ziveri, Marcello Avenali e Nato Frascà.
Il segno è volutamente tradizionale e classicissimo ma, nello stesso momento, nel tratto complessivo e nel nitore del gusto contemporaneo svela di una evidente e consapevole necessità di confrontarsi con la precisione della fotografia digitale e delle stesse immagini televisive.
La scena presenta in alto la cupola di San Pietro, poi uno scorcio dei famosi pini vaticani, quindi lo stemma di Benedetto XVI (l'opera voluta e realizzata dalla Biblioteca Apostolica è dedicata al Pontefice regnante) volutamente scolpito su una pietra («Tu sei Pietro...»). Intorno gli stemmi del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, del presidente del governatorato della città, cardinale Giovanni Lajolo, del cardinale prefetto della biblioteca, Raffaele Farina.
Tutta la mappa è idealmente rappresentata su una pergamena tenuta ferma dalla pietra dello stemma papale e dalla mano di un piccolo angelo. L'ambiente che immaginiamo ha un pavimento a maioliche, direttamente ispirato al San Girolamo nello studio conservato alla National Gallery. Il disegno a matita di Pierluigi Isola (il progetto e la cura scientifica complessiva portano la firma di Barbara Jatta) ha seguito una trafila tradizionalissima, legata agli antichi gesti dell'artigianato: prima è stato tradotto graficamente dagli incisori Patrizio Di Sciullo e Giuseppe Greco. Poi l'incisione su rame ad acquaforte e bulino. La stampa è stata curata da Antonio Sannino della tipografia vaticana. La consulenza scientifica e la ricerca topografica è stata affidata all'architetto Roberto Pulitani. Alla fine è nato un prezioso prodotto calcografico, stampato in appena 330 esemplari e accompagnato da un fascicolo di spiegazione.
La prima mappa dello Stato vaticano risale al 1929 ed è un semplice allegato ai Patti Lateranensi ma l'area del Vaticano è stata rappresentata, nei secoli, come porzione della grande Roma: un esempio tra i tanti, forse il più noto, quello di Giovanni Battista Falda del 1668. Ma la prima vera pianta del «nuovo » Stato Vaticano risale al 1931 , quindi due anni dopo i Patti, e porta la firma di Lorenzo Tealdy.
Il confronto con la pianta di Isola dei nostri giorni è illuminante. Anche la Città del Vaticano ha subìto l'impatto della modernità sul territorio: la Sala delle udienze di Nervi intitolata a Paolo VI, la cittadella costruita per le teletrasmissioni con l'antenna, l'aumento delle strade interne, il nuovo edificio di Santa Marta (così contestato, al momento della sua costruzione, da Antonio Cederna).
L'ultima pianta risale al 2000, venne realizzata per il grande Giubileo dalla raffinatissima mano di un grande artista come Riccardo Tommasi Ferroni.
La mappa di Pierluigi Isola è vicina a una grande occasione internazionale. Come si sa, dal 15 al 20 aprile Benedetto XVI sarà in visita negli Stati Uniti. Il Papa porterà con sè un esemplare della nuova pianta del Vaticano che verrà donata all'Onu.

© Copyright Corriere della sera, 5 aprile 2008