giovedì 23 luglio 2009

Il mobiliere del Palazzo Apostolico (Nicola Gori)


Intervista a Paolo Sagretti, responsabile della Floreria della Città del Vaticano

Il mobiliere del Palazzo Apostolico

di Nicola Gori

Floriere: un termine antico che affonda le radici nella storia del Palazzo Apostolico. Un nome la cui etimologia non esprime più ai nostri tempi il suo significato. Un incarico di fiducia dalle molteplici funzioni e responsabilità, prima fra tutte quella di coordinare la preparazione logistica delle udienze e delle cerimonie pontificie. Altro compito affidato alla Floreria è di occuparsi dell'arredamento dei vari immobili vaticani, a cominciare dall'appartamento del Pontefice. In questa intervista al nostro giornale, l'ingegnere Paolo Sagretti, floriere e vice direttore della direzione dei servizi generali del Governatorato, ci introduce in una realtà sconosciuta ai più.

Quali sono le origini della Floreria?

Esattamente non sappiamo da dove venga il nome Floreria. Anticamente, vi era il floriere maggiore, come vi era anche il foriere maggiore che sono due cose diverse. Il floriere aveva la sua divisa particolare e faceva parte della corte papale. Occupava una posizione determinata nella processione quando era presente il Pontefice. Non sappiamo nemmeno a che epoca risalga la fondazione della Floreria. Un tempo si chiamava Floreria apostolica perché dipendeva direttamente dal Palazzo Apostolico. La nostra attività si svolgeva alla diretta dipendenza del Papa, della Segreteria di Stato e dalla Prefettura della Casa Pontificia. Poi negli anni Sessanta e Settanta l'attività fu trasferita alla dipendenza del Governatorato con la dicitura "Servizio della Floreria". Qualche anno fa siamo tornati all'antico nome di Floreria, senza più l'aggettivo Apostolica. Io sono entrato in Floreria nel 1988; sono divenuto assistente nel 1991 e dal 2002 sono il Floriere. Nel 2007 ho avuto l'onore di essere anche nominato vice direttore della direzione dei servizi generali, che riuniscono la Floreria, l'ufficio merci e l'autoparco.

Di cosa si occupa esattamente?

La Floreria si occupa di tantissime cose. Compito principale è la preparazione logistica delle udienze e delle cerimonie nella basilica Vaticana, in piazza San Pietro, all'interno delle basiliche papali romane, nell'Aula Paolo VI e di tutte le udienze che si svolgono nel Palazzo Apostolico. Secondariamente si occupa dell'arredamento, con i mobili che abbiamo in dotazione, degli appartamenti vaticani, da quello del Papa, a quelli dei cardinali, dei vescovi e dei prelati di Curia. Degli arredi di questi appartamenti curiamo anche la manutenzione ordinaria. Del resto arredare vuol dire anche restaurare. E noi abbiamo tre laboratori per i lavori di restauro: uno di tappezzeria e cucitura, dove vengono preparati e riparati salotti, sedie, poltrone, cuciti parati e approntati i grandi palchi per le cerimonie. Un laboratorio di ebanisteria e restauro per i mobili e un laboratorio di doratura. C'è poi il reparto degli allestitori, il personale addetto cioè alla movimentazione di tutti gli oggetti. È un lavoro essenzialmente di facchinaggio, quindi molto duro, perché si deve spostare mobilia varia, anche molto pesante, e tutta l'attrezzatura per la preparazione delle cerimonie. In alcune occasioni, si spostano anche 30.000 sedie per volta. Gli allestitori fanno anche parte del servizio cerimoniale-liturgico del Papa. In tutto la Floreria conta 38 dipendenti. Nei laboratori ci sono 6 tappezzieri, 6 falegnami, 3 doratori e 3 cucitrici di cui 2 religiose.

Dove si trovano i locali della Floreria?

Ce ne è più di uno all'interno del Vaticano. I laboratori si trovano nella zona della Zecca, in piazza del Forno. Nella salita del Grottone c'è il laboratorio di doratura e poi abbiamo i più svariati magazzini sparsi all'interno del Vaticano. Uno per esempio è al Triangolo, nel cortile di San Damaso, uno nel cortile del Pappagallo. Questo perché abbiamo tanti oggetti da sistemare e anche cose di valore da custodire. Siamo pochi e quindi con poco tempo a disposizione per la sistemazione dei magazzini, che meriterebbero ben altra cura. D'altra parte la mole di lavoro è grande e continua.

Che arredamento c'è nell'appartamento pontificio?

Ovviamente dopo 25 anni è stato necessario compiere una profonda opera di ristrutturazione e di ammodernamento sia dell'appartamento nobile che di quello privato. Durante il pontificato di Paolo VI agli appartamenti era stato dato un aspetto piuttosto conventuale, con toni dal grigio al grigio verde. Anche le cornici dorate dei quadri erano state rivestite lateralmente di velluto grigio. Giovanni Paolo II non aveva voluto operare cambiamenti sostanziali e aveva lasciato l'impronta del precedente Pontefice. Solo verso la fine del suo pontificato si era iniziato a risistemare le stanze, con un arredo più ricercato. Oggi i lavori sono terminati e tutti gli appartamenti, compreso quello di rappresentanza della Segreteria di Stato, hanno avuto il giusto e auspicato "lifting".
Anche altre stanze del Palazzo Apostolico hanno avuto interventi migliorativi negli ultimi tempi. Stiamo parlando sempre di sale di rappresentanza dove vengono ricevute alte cariche e rappresentanti diplomatici. Oltre a ciò, abbiamo anche rinnovato gli interni delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo e di parecchi immobili extraterritoriali fra San Calisto, a Trastevere, e via della Conciliazione.

Dovete rispondere a richieste di mobili particolari?

Il clero proviene da ogni parte del mondo, di conseguenza anche i gusti sono vari. Molto dipende dalle origini della famiglia, dalla cultura, dalla personalità. Quando un prelato arriva in Vaticano richiede, spesso, il nostro intervento per arredare l'immobile destinatogli. Alcuni rimangono solo cinque anni e poi ripartono, quindi non hanno molte esigenze, non cercano mobili in stile, preferiscono un arredamento pratico e funzionale. C'è invece chi desidera mobili di rappresentanza e allora si cerca di venire incontro alle varie esigenze. L'arredo viene fornito gratuitamente in comodato d'uso. Tutte le forme di restauro della parte lignea o di ritappezzatura richieste sono a pagamento. Nei magazzini poi c'è l'opportunità di trovare un arredo completo per un appartamento, compresi quadri, suppellettili, lampadari. Il progresso, grazie all'introduzione dell'informatica che negli ultimissimi anni ha sviluppato molto la fotografia digitale e la grandissima capacità di memoria dei moderni sistemi hardware ci ha fornito la grande possibilità di presentare delle mostre di arredi su carta o meglio su video. Tutto questo ha alleggerito molto il lavoro del reparto allestitori. La maggior parte dell'arredo disponibile è del xx secolo, i mobili in genere non hanno meno di 60-70 anni. Tra gli oggetti custoditi vi sono indubbiamente anche mobili di valore e di antiquariato.

Parlando di oggetti di valore, è in vostra custodia il trono usato dal Papa nelle celebrazioni in San Pietro?

Benedetto XVI utilizza numerosi troni o meglio cattedre per le varie udienze nel Palazzo Apostolico o per le varie cerimonie. Ce ne sono di molto antichi, ovviamente molti di questi li teniamo noi in gestione, specialmente quelli utilizzati per le cerimonie, altri occupano delle postazioni fisse nelle varie sale di Palazzo che tra l'altro prendono nome proprio dalla cattedra: sala del Trono, sala del Tronetto. Tra i più antichi, usati ultimamente, ci sono: quelli appartenuti a Pio ix, e a Leone xiii e altri altrettanto antichi ai quali i Pontefici succedutisi solevano solamente far cambiare gli stemmi.

In cosa consiste la vostra attività durante il conclave?

Fino al conclave in cui venne eletto Giovanni Paolo II, alla Floreria spettava tutta la sistemazione, la preparazione e la difficile logistica degli alloggi di "fortuna" per i cardinali. Poi Giovanni Paolo II, il quale aveva partecipato a due conclavi molto ravvicinati e quindi aveva potuto valutare con dovizia di particolari le difficoltà che incontravano anche i cardinali in quei giorni, fece costruire la residenza di Santa Marta per ospitare più degnamente gli stessi durante i futuri conclavi. I vecchi dipendenti della Floreria che hanno dovuto preparare quei due conclavi del 1978 nel giro di due mesi hanno tuttora ricordi da "girone dantesco". Attualmente, a noi spetta parte della preparazione e l'arredo completo della Cappella Sistina, dell'Aula della Benedizione e della Cappella Paolina, che nell'ultimo conclave era in restauro. Da non dimenticare che contestualmente alla preparazione di un conclave, la Floreria è seriamente impegnata per tutto ciò che riguarda l'avvenuta morte del Pontefice, dalla preparazione ed esposizione del corpo prima nella sala Clementina e poi nella basilica di San Pietro, ai novendiali, al grande funerale nella piazza, sino alla tumulazione nelle Grotte vaticane, è un aspetto logistico che ci impegna al massimo.

Come acquisite nuovi mobili?

Molte volte ci arrivano per eredità, alcuni li acquistiamo, ma pochi e non di antiquariato per evitare spese eccessive. Oltretutto, abbiamo problemi di magazzino, perché non abbiamo molto spazio a disposizione. D'altra parte un mobile ben restaurato che rientra da una casa dove è stato trattato con le dovute cure, potrebbe essere riconsegnato nello stesso stato a un eventuale nuovo inquilino, se invece viene accatasto malamente, per esigenze di spazio, si deteriora e, quando occorre, si è costretti a restaurarlo di nuovo.

(©L'Osservatore Romano - 23 luglio 2009)