lunedì 8 ottobre 2007

Il pittore Pisani omaggia il Papa dipingendo ai suoi piedi un gatto :-)


«Un gatto sulla piazza di Ratzinger»

Donatella Trotta

«Viene da noi», il grande quadro di Gianni Pisani realizzato in tempi record quest’estate, in omaggio a papa Benedetto XVI per la sua imminente venuta a Napoli, è finalmente ultimato. Con tanto di firma, apposta a suggello della sua fatica dall’artista. «Ho intenzione di donare quest’opera al Cardinale Sepe, che rappresenta la Chiesa nella nostra diocesi e che mi ha sorpreso per la sua enorme carica comunicativa, per le sue azioni concrete a favore dei poveri, per le prove di affetto carnale che offre a Napoli: città con la quale mi arrabbio spesso e litigo ma con cui faccio sempre pace, perché in fondo la amo. Profondamente», afferma Pisani, esausto ma euforico per i due mesi di lavoro indefesso che ha vissuto, dice, «quasi in trance, come un sogno goduto fino in fondo, dall’emozione iniziale della prova di affetto di papa Ratzinger per Napoli fino all’ultima pennellata». L’opera, tre metri e sessanta per tre, è nata «da un bisogno interiore» dell’artista e raffigura Benedetto XVI vestito di bianco, le braccia tese in alto come a salutare (o a pregare), sullo sfondo di una piazza Plebiscito metafisicamente vuota, ingigantita con una prospettiva grandangolare nella quale i basolati del selciato sembrano meridiani e paralleli del mondo. Rispetto alla bozza compositiva che «Il Mattino» anticipò il 31 luglio, c’è qualche piccolo cambiamento: le fasce variopinte che svettano accanto al pontefice, ripetendo la frase «Viene da noi», hanno colori più vividi nelle tonalità pastello; e i monumenti equestri della piazza non ci sono più.
Ma in compenso, sulla grande tela occhieggia, accoccolato in basso a destra ai piedi di Benedetto XVI, un placido e paffuto gatto bianco, gli occhi scintillanti dello stesso verde del ciondolo che pende dal suo collarino. Il perché del cambiamento lo spiega l’artista stesso, divertito dalla coincidenza tra le sue passioni feline e quelle del Pontefice: «Ai primi di agosto, due giorni dopo l’uscita in anteprima sul ”Mattino” della notizia che stavo lavorando a questa tela in omaggio a papa Ratzinger, ha bussato alla mia porta un sacerdote inviato dal Vaticano per vedere il quadro. L’ho accolto un po’ sorpreso, lui si è accomodato nello studio e abbiamo iniziato a parlare dell’opera. A un certo punto mi ha detto: ”Sa, quando Joseph Ratzinger è stato eletto al soglio pontificio la prima cosa di cui si è preoccupato nello sconcerto generale è stata l’organizzazione delle gabbiette per il trasferimento dei suoi due amati gatti”». Pisani ha subito pensato ai suoi tre pingui e placidi micioni, «che - racconta - se ne stavano per fatti loro in un’altra stanza. Ma la sorpresa più grande è stata quando il sacerdote mi ha detto: ”Le devo chiedere un grosso favore: maestro, faccia il possibile, raffiguri un gatto in piazza del Plebiscito!”. E così ho dovuto rivedere tutta la struttura e la composizione del quadro, rinunciando ben volentieri ai cavalli che avevo abbozzato per lasciare il posto al gatto, che è poi il mio Cinco, e assecondare così il desiderio del Vaticano». Ma come far vedere al Pontefice, in arrivo il 21 ottobre, l’opera? La collocazione più probabile, secondo fonti della Curia, potrebbe essere il Seminario ai Colli Aminei, una delle tappe della breve visita di Benedetto XVI; ma Pisani aspirerebbe a uno spazio nella chiesa di San Francesco di Paola: «Proverei la stessa gioia che ho avuto separandomi dalla Madonna che ora è nella basilica della Sanità», spiega. Intanto, Pisani sta già lavorando alla sua prossima grande antologica in programma il 23 novembre, nella nuova galleria di Francesca di Transo in piazzetta Nilo. Titolo: «Il viaggio», 50 opere tra quadri e sculture composte negli ultimi due anni che testimoniano l’itinerario esistenziale e artistico dell’artista.

© Copyright Il Mattino, 7 ottobre 2007

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