lunedì 19 maggio 2008

Il Papa al sommelier che gli versava l'aranciata: «Conoscete le mie debolezze, eh» (Albanese)


Padre Georg e i cardinali fanno onore al vino ligure

Il Papa ha assaggiato il risotto con gli asparagi e mangiato due fette di cima (ma solo il ripieno).
Da bere, succo d'arancia


Patrizia Albanese

Genova.

«Scusate il ritardo». Prima ancora dei saluti a chi stava per servirlo, il Papa ha chiesto scusa. Tra lo stupore generale. Già perché la cena allestita nella sala al terzo piano del Santuario della Guardia era fissata per le 21 di sabato. Ma è iniziata mezz'ora dopo causa nebbia. Un nebbione quasi invernale che ha avvolto il Santuario in un bozzolo bianco, impedendo a Benedetto XVI di arrivarci in elicottero. E costringendolo a una estenuante serpentina di curve per arrampicarsi fino "a casa" di monsignor Marco Granara.
La cena - specialità liguri, rigorosamente senz'aglio - preparata dalle fedelissime signore della Guardia è stata poi servita da camerieri - e sommelier - d'eccezione.
Nell'ordine: Moreno Babbini, titolare de "Il genovino"; Alex Molinari, proprietario del "Lord Nelson" di Chiavari; Marina Bertolino, caposervizio sala dell'"Antica Osteria della Castagna" di Giorgio Bove e Giovanni Losio, figlio del titolare di "Bruxaboschi". Outsider, convocati per la colazione papale di domenica mattina (alle 7), Marco Gardella e Valeria Isola, figli del titolare de "La Pineta" .
Dire che erano tutti emozionatissimi è forse scontato. Ma assolutamente vero. Come giura Moreno Babbini. Che tradendo il ruolo di sommelier ha versato succo d'arancia nell'unico calice riservato al Santo Padre.
Lui ha apprezzato e sorridendo ha detto: «Conoscete le mie debolezze, eh». «Ha bevuto solo succo d'arancia», conferma Alex Molinari, sommelier professionista, titolare del ristorante Armia e Lord Nelson pub di Chiavari. Quanto alla cena, è stata frugalissima. «È durata un'ora, poi alle 22.30 il Pontefice s'è ritirato nelle sue stanze - racconta Babbini - Ha apprezzato i raviolini in brodo. Ha assaggiato il risotto agli asparagi. E provato la cima, mangiandone esclusivamente il ripieno di due fette. Ma ha assaggiato i dolci e ammirato la torta-scultura di Poldo». Quanto al resto dei commensali - undici in tutto, Bertone alla sinistra del Papa, Bagnasco alla sua destra - tutti hanno apprezzato i vini. facendo stappare sei bottiglie tra Vermentino Doc della Valpolcevera, Rossese Doc di Dolceacqua e Schiacchetrà delle Cinqueterre. Gongola con doveroso orgoglio Moreno Babbini: «Padre Georg, segretario di Benedetto XVI, mi ha dato davvero soddisfazione. S'interessava di tutte le etichette dei tre tipi di vino serviti a tavola, manifestando interesse. Ha apprezzato.
Come i cardinali». Che impegnati nella conversazione fitta con Sua Santità, in particolare il Segretario di Stato, ritardavano un po' la degustazione. «Il clima era piacevolissimo - chiosa il sommelier. Ed è andato tutto benissimo».

© Copyright Il Secolo XIX, 19 maggio 2008