mercoledì 21 maggio 2008
Squadra di fedelissimi artigiani per il Papa: dal rasoio a tre testine cercato in mezza Europa dal suo elettricista, alle scarpe 'graffiate'
E poi c'è l'orologiaio che però al 'Pontefice' ha cambiato un solo cinturino
Squadra di fedelissimi artigiani per il Papa: "Così cerchiamo di accontentarlo"
Dal rasoio a tre testine cercato in mezza Europa dal suo elettricista, alle scarpe 'graffiate' riparate dal ciabattino extracomunitario
Città del Vaticano, 18 mag. - (Adnkronos)
Anche il Papa non rinuncia a qualche piccolo vezzo. E così può capitare che, pur di accontentarlo, si cerchi in mezza Europa anche un semplice rasoio.
E' capitato allo storico elettricista del Pontefice, Angelo Mosca, che ha montato lampadine e fatto riparazioni di ogni tipo per Joseph Ratzinger quando era cardinale. E che anche ora affianca in qualche lavoretto gli operai della Fabbrica di San Pietro.
"Non molto tempo fa - racconta Mosca - il Papa cercava un rasoio a tre testine anti taglio. Un modello però fuori produzione da diversi anni". Ebbene, il fedele artigiano, come riferisce, non volendo fare cadere nel vuoto il desiderio del Pontefice, ha sguinzagliato collaboratori in mezza Europa, "e, alla fine - ricorda con soddisfazione - quel rasoio è stato trovato".
Sempre di recente, il Pontefice, attraverso i suoi collaboratori, si è rivolto nuovamente all'amico artigiano.
"Aveva bisogno di una lampada per lo studio. Ed è stato scelto un lume alogeno, molto semplice ma di grande luminosità", racconta Mosca, che, quando il cardinale Ratzinger abitava nella città leonina era praticamente di casa. "C'era sempre qualcosa da riparare - dice l'elettricista settantenne - Una volta, poi, durante una riparazione nella cucina presi una scala e il cardinale Ratzinger si mostrò molto preoccupato perché era pericolante. Oggi in Vaticano per le riparazioni vanno gli operai della fabbrica di San Pietro".
Ma Ratzinger, anche da papa, non ha dimenticato il vecchio artigiano. "E ogni tanto qualche piccola riparazione la faccio al negozio di Borgo Pio", dice con orgoglio.
Anche il calzolaio extracomunitario che fa le scarpe al Papa non incontra più Ratzinger da quando è diventato pontefice. "Le sue scarpe ora me le portano le sue collaboratici - racconta Antonio Arellano, 38enne originario del Perù - Sono soprattutto mocassini neri e coloro rosso ciliegia, spesso graffiati o consumati sulla punta. Ma le sue scarpe non sono mai così consumate", tiene poi a precisare.
Riparazioni con corsia preferenziale? Neanche a parlarne: "Il Papa viene trattato come tutti gli altri cilenti", giura il ciabattino peruviano che a qualche cliente in attesa nel negozio a due passi dal Vaticano confida: "ma un po' di sconto al Papa non si nega".
Tra gli artigiani del Papa c'è anche l'orologiaio Francesco Rocchi che, al momento, per Ratzinger ha potuto fare solo una cosa: "Quando è stato eletto Papa si è dovuto provvedere a sostituire il cinturino dell'orologio con uno di colore bianco. Finora ho fatto solo questo piccolo intervento", dice Rocchi con un po' di rammarico.
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