venerdì 15 giugno 2007

"7 chilometri da Gerusalemme" troverebbe l'approvazione del Papa


Gesù beve Coca Cola? Ratzinger applaude

di LEONARDO IANNACCI

Non capita tutti i giorni di imbattersi in un Gesù in jeans e maglietta che, sorseggiando Coca Cola, filosofeggia "sul sistema ecclesiastico ormai vecchio e scricchiolante...". Soprattutto se chi lo ascolta è impegnato in una rilassante passeggiata nei dintorni della Terra Santa. È questa la singolare scena madre di "7 chilometri da Gerusalemme", un film diretto da Claudio Malaponti e prodotto da Graziano Prota e Angelo Sconda, in uscita domani sugli schermi di tutta Italia. Tratto dall'omonimo libro di Pino Farinotti, studioso di cinema e critico insigne, "7 chilometri da Gerusalemme" ha una trama molto originale. Un italiano (interpretato da Luca Word) in crisi spirituale dopo il divorzio dalla moglie, si reca in Terra Santa e incontra, lungo la strada che porta al Sacro Sepolcro, un Gesù simpatico, iconoclasta e molto alla mano (Alessandro Etrusco). Per la vicenda, piuttosto delicata, il Vaticano ha dimostrato un'elasticità notevole. Anni fa, alcune frasi pronunciate dall'attore che interpreta Gesù avrebbero sollevato polemiche. Come sottolinea Claudio Malaponti: «Rivelazioni del tipo "La Sacra Sindone è un falso ma funziona. La gente va lì e prega..." oppure "Mi chiedi un miracolo per salvare la tua amica dal cancro? Non posso farci niente, la malattia è roba vostra...", avrebbero fatto scalpore in una Chiesa un po' bacchettona e all'antica. Questo Gesù è una figura universale, moderna. Che piace anche a musulmani e buddisti, andando oltre i dogmi rigidi della Chiesa». Dopo un primo intervento favorevole del Vescovo di Vicenza, monsignor Cesare Nosiglia, ha chiarito le cose sul film Papa Benedetto XVI che, in una lettera, ha voluto esprimere "compiacimento per l'opera, auspicando che la proposizione filmica possa accrescere negli spettatori l'amore verso Gesù e la conoscenza della ricchezza del suo messaggio". Tuttavia, pur se benedetta da Benedetto, la pellicola ha incontrato altri problemi. Pochi giorni prima dell'uscita del film, fissata per il 6 aprile, la Coca Cola è andata su tutte le furie per la scena in cui l'accaldato Gesù si scola una lattina intera della fresca e maliziosa bevanda. La filiale italiana della multinazionale ha intimato ai produttori del film di bloccarne l'uscita e di tagliare la scena in cui il Nazareno diventa un involontario testimonial della bevanda. Un'esagerazione. E infatti, pochi giorni dopo, è arrivata puntuale la marcia indietro con relativa liberatoria della Coca Cola per far uscire il film in versione integrale. «Ma il danno l'avevamo già subìto» interviene il produttore Graziano Prota. «Il film, che parla comunque di Cristo, sarebbe dovuto uscire il venerdì pre-pasquale. Invece viene distribuito un generico venerdì di maggio». Domani, calmate tutte le acque, si può fare finalmente buio in sala per la proiezione di "7 chilometri da Gerusalemme". Una storia su Gesù con Gesù. Un film moderno, coraggioso e da gustarsi, magari, con una bella Coca Cola fresca accanto.

Libero, 3 maggio 2007

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