venerdì 15 giugno 2007

Grazie ai Vescovi ho imparato la geografia


«Grazie a voi ho imparato la geografia»

Benedetto XVI ha una straordinaria capacità di improvvisare, non solo qualche battuta, ma intere e spesso lunghe frasi compiute, in lingue che padroneggia ma che non sono la sua lingua madre.
La capacità di improvvisazione è talmente abituale che la Sala stampa vaticana aspetta la fine dei discorsi per inserire nel testo, preparato in precedenza, anche le frasi improvvisate. Insomma Papa Ratzinger è un grande improvvisatore.
È una delle tante note di cronaca emerse ieri nell'udienza all'episcopato italiano che il Papa ha incontrato nell'aula del Sinodo. Improvvisando, ha detto, suscitando l'ilarità e l'applauso dei vescovi, che, grazie alle «visite ad limina» che i presuli hanno compiuto a Roma, egli, dal suo studio al terzo piano del Palazzo Apostolico, ha «imparato la geografia d'Italia». Poi ha spiegato, sempre improvvisando: «Ho imparato la geografia, diciamo esteriore», ma soprattutto la geografia «spirituale» della «bella Italia».
Altra improvvisazione e altri applausi quando ha citato il suo libro pubblicato da Rizzoli, che sta incontrando un grande successo editoriale: «Il libro "Gesù di Nazareth", un libro personalissimo, non del Papa ma di questo uomo, è scritto con questa intenzione: che possiamo di nuovo, con il cuore e con la ragione, vedere che Cristo è veramente colui che il cuore umano attende».
Nel saluto il presidente Bagnasco ha espresso «la profonda riconoscenza per questo dono del libro, che arricchisce la vita delle comunità, ma anche la ricerca della verità che accompagna l'uomo di ogni tempo».
P. G. A.

L'Eco di Bergamo, 25 maggio 2007

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