venerdì 15 giugno 2007
"Come diventare Papa" di Piers Marchant
VITA DA PAPA
di CATERINA MANIACI
Il Papa ieri ha compiuto ottant'anni. Avrà probabilmente brindato, con i cardinali riuniti a pranzo in suo onore. Ma normalmente può concedersi un bicchierino? Giovanni Paolo II qualche volta beveva un bel bicchiere di vino rosso toscano. Benedetto XVI non ha mai disdegnato la birra, ma da anni, ben prima di salire al soglio pontificio, ha dovuto cambiare dieta. Comunque, in occasione del compleanno, dalla nativa Baviera gli hanno inviato ottanta bottiglie della birra Papa Benedetto, distillata in suo onore. Mentre Pio XII beveva almeno un bicchiere di rosso al giorno e quando viaggiava si portava dietro un fiasco di vino. Il rarissimo "tempo libero" Benedetto XVI lo usa qualche volta anche per suonare il pianoforte, sua grande passione. Il suo predecessore, amante com'era della natura e dello sport, amava fare lunghe passeggiate in montagna. Pio IX, appena poteva, si metteva subito a fare una partita a biliardo con altri cardinali o con qualche guardia svizzera. E gli animali? Numerosi papi hanno avuto animali, con una certa predilezione per canarini e pappagalli. Leone X, addirittura esibiva orgoglioso per le strade di Roma un elefante. Di Benedetto XVI è noto l'amore per i gatti. Sono particolari curiosi, dettagli quasi invisibili nelle monumentali e ieratiche biografie papali. Confessiamolo: non ci siamo mai chiesti come vive un Papa, giorno per giorno, con un pizzico di curiosità anche irriverente? Che può o non può fare? E domande che sembrano ancora più ridicole, ma che in fondo, riguardano l'umanità più vera del vicario di Cristo sulla Terra? Domande come: un papa può bere? Può vedere la televisione? Chi gli fa il bucato? A simili domande, e a molte altre ancora, cerca di rispondere un ironico, divertente, pieno di dati, curiosità e informazioni piccolo libro edito dalla Piemme "Come diventare Papa" di Piers Marchant, giornalista americano e autore di guide turistiche. L'autore ha sottotitolato il libro come «Manuale per una professione tanto affascinante quanto impegnativa». E si rivolge ai suoi ipotetici lettori, i futuri Pontefici, proprio con queste parole: «Bene. Finalmente ce l'avete fatta. Avete coronato il sogno di una vita. Siete diventati Papa. E adesso?». Già adesso comincia il bello, secondo Marchant, perché «fare il Papa è un lavoro complicato, complicatissimo». A cominciare dal fatto che si vive in un posto come il Palazzo Apostolico, con oltre 1.400 stanze e 12.500 finestre. Qui comincia la giornata papale, alle cinque e mezzo circa; seguono le preghiere nella cappella privata. Alle otto viene servita la colazione: un caffè accompagnato da quello che si preferisce: papa Wojtyla era goloso di kielbasa (salsiccia), mentre Benedetto XVI è sempre stato famoso per un particolare piatto di uova, che da lui addirittura ha preso il nome. A proposito di cibo, bisogna ricordare che la maggior parte dei prodotti freschi (frutta e verdura soprattutto) consumati in Vaticano proviene dalla residenza estiva di Castel Gandolfo. Cominciano gli impegni: incontri con vescovi, sacerdoti, udienze varie. Il pranzo si tiene intorno a mezzogiorno, in genere di tratta di una sorta di pranzo d'affari, con membri della Curia. Pomeriggio dedicato a incontri vari. La cena è pronta alle 18: il Papa sceglie se mangiare da solo o con ospiti. E si corica intorno alle 23. Accennavamo ad alcune curiosità banali sulla vita quotidiana. Il Pontefice può vedere la televisione, mentre esiste una selezionata cineteca. E per telefonare? Nessun problema, anche perché il vaticano, spiega doviziosamente Marchant, possiede uno dei migliori sistemi telefonici del mondo, con un traffico che comporta oltre 18.000 telefonate al giorno. L'autore si preoccupa anche di far sapere che per le chiamate in uscita dalla Città del Vaticano bisogna prima fare il numero 2. Chi fa il bucato al Papa? Le cinque suore che si occupano dei suoi pasti gli lavano i vestiti. L'abbigliamento papale è rigorosamente codificato, anche per i momenti informali: ammessi i calzoni bianchi, la maglia bianca senza collo, il colletto ecclesiastico, scarpe rosse o sandali. Niente stipendio per fare il Papa, e nemmeno pensione, anche se ufficialmente il diritto canonico prevede la possibilità di rinunce e dimissioni. Questo è avvenuto solo dieci volte in duemila anni di storia pontificia. Il futuro successore di Pietro è avvertito.
LA SCHEDA Il Papa sceglie un nome diverso dal proprio,per indicare l'inizio di una nuova vita. I più popolari sono Giovanni (23), Gregorio e Benedetto (16). I più rari (1) Lino, Sotero, Teodoro
IN VATICANO Un gruppo di cinque suore (che si occupano di tutte le faccende domestiche) provvede ai pasti e si può ordinare quello che si preferisce. Si può anche bere del vino.
L'ABBIGLIAMENTO L'abbigliamento cambia a seconda degli impegni ufficiali. Negli appartamenti privati possono essere utilizzati abiti informali, mentre, se capita di fare sport, si può utilizzare gli indumenti specifici
LA GIORNATA La giornata inizia intorno alle 5 e 30. Dopo le preghiere, alle 8 c'è la colazione, alla quale normalmente seguono gli incontri con vescovi provenienti da tutto il mondo. Verso mezzogiorno viene servito il pranzo e nel pomeriggio proseguono gli incontri con varie personalità, per ognuno dei quali viene scattata una fotografia. La cena si consuma intorno alle 18 e, verso le 23, il Papa si corica.
Libero, 17 aprile 2007
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