giovedì 14 giugno 2007

Pavia si mobilita per la visita del Papa


Cene di prova e restauri lampo Pavia "sconvolta" da Ratzinger

di CHIARA ARGENTERI

Tra ventidue giorni Benedetto XVI entrerà a Pavia sulla papamobile. In città si fanno le crocette sul calendario, e da settimane ci si preoccupa di trovare la quadratura del cerchio dell'evento più importante degli ultimi decenni. I preparativi sono a buon punto, mancano gli ultimi ritocchi. «Sono mesi che dalla Curia ci stiamo preparando, spiritualmente e anche fisicamente», spiega don Giampietro. Il palazzo del Vescovado è un cantiere in fermento. Operai e camion entrano ed escono dal grande portone in legno. E cedono il passo a sacerdoti e laici che, con riserbo quasi totale, pregano ma, in attesa di Ratzinger, soprattutto lavorano. Si studiano percorsi, tempi, cerimoniale, e si limano i dettagli. La vecchia fontana davanti al policlinico (in restauro) è ancora impacchettata. Nella spianata degli Orti borromaici uno scheletro metallico si sta trasformando nel palco che accoglierà il Santo Padre, e la terra brulla è stata tappezzata di zerbini di erbetta verde squillante, a mo' di prato all'inglese. «Per l'occasione - racconta don Giampietro - abbiamo ristrutturato le sale del Vescovado, e creato ex novo una stanza da letto, dove Benedetto XVI riposerà la notte tra il 21 e il 22». Dormirà, e poi mangerà. Ieri sera, in Diocesi hanno fatto la prova del pranzo ufficiale, che avrà come commensali di Ratzinger vescovi e cardinali lombardi. Il menù, a grandi linee, prevede una cucina tradizionale, con piatti tipici della zona: giardiniera (un mix di verdure sott'aceto), salame di Varzi, ravioli di brasato e risotto giallo, faraona, grana padano e l'immancabile torta Vigoni. Il tutto innaffiato da un frizzante Bonarda. «La città ha partecipato attivamente all'organizzazione, commercianti, privati, piccoli e grossi imprenditori: ciascuno ci ha messo del suo, gratuitamente». Scotti ha dato il riso, Vigoni i dolci, le aziende vinicole il nettare degli dei, un panettiere del centro si occuperà del pane, dei grissini al latte e di sfiziosissime tartine per l'aperitivo, e il pastificio di corso Cavour preparerà i ravioli. «Mi riempie il cuore vedere come la gente si interessi al nostro Santo Padre. Sono così tante le persone che si sono offerte di aiutarci per rendere indimenticabile il suo primo soggiorno pavese». Talmente tante che la Diocesi è stata costretta a fare una selezione, come una specie di bando di gara. Ha vinto chi ha offerto di più o chi si è mosso per primo? Dalla Curia non si sbilanciano, ma ci raccontano che Benedetto XVI vestirà Annabella. L'atelier dei fratelli Ravizza sarà il fornitore ufficiale della Santa Sede, che per l'occasione ha regalato al Vaticano la pelliccia di ermellino bianco che ornerà la mantellina (mozzetta si chiama) di Ratzinger. Loro pensano a vestirlo, mentre lo scultore pavese Angelo Grilli è stato incaricato di creare la medaglia d'oro che il vescovo Giudici consegnerà al Papa come simbolo della sua venuta. «Scolpito nell'oro - racconta in anteprima Grilli - c'è il Papa che benedice Pavia, i fedeli che lo festeggiano, la città monumentale col Duomo e il Ponte vecchio, e sul rovescio della medaglia Sant'Agostino». Grilli, insieme con altre due giovani artiste, ha realizzato anche la lampada votiva (in vetro e metalli preziosi) che Ratzinger accenderà durante la celebrazione in San Pietro in Ciel d'Oro. Gli artisti si sbizzarriscono, e nei negozi (e nelle edicole) spuntano i primi gadget: magliette gialle con la scritta «W il Papa», bandiere, cappellini, borse, rosari, foulard e quadretti di legno. Ci si prepara a una grande festa, ma c'è anche chi lavora dietro alle quinte e pensa alla sicurezza. Pavia sarà ingessata nelle rigide regole previste dalla Santa sede, i metal detector e le telecamere sono stati disposti in ogni luogo strategico, i cassonetti dell'immondizia (dove potrebbero essere nascosti ordigni) sono pronti per essere rimossi, i tombini piombati (per evitare intromissioni dalle fogne) e una task force di 500 tra poliziotti, carabinieri e agenti in borghese (si mischieranno alla folla), esperti cinofili, tiratori scelti e perfino artificieri affiancherà gli elicotteri che controlleranno la città dall'alto.

Libero, 30 marzo 2007

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